Bambini al sole: cosa bisogna sapere sulle creme solari

Qualche articolo fa, Mila ci ha presentato alcuni rimedi salutari per curare le scottature solari. Ricordiamoci però che, anche in questo caso, la migliore cura è la prevenzione. Soprattutto se si parla di bambini.

Il pediatra vi consiglia di somministrare al neonato, nei suoi primi mesi di vita, la vitamina d, un integratore per la crescita a salute delle ossa. È la stessa vitamina che proviene dall’esposizione alla luce solare.

Nei mesi estivi, i bambini sono maggiormente esposti ai raggi del sole, salubri sì, ma con qualche accortezza. I genitori sanno, complice anche tutto un mondo mediatico e pubblicitario che in queste settimane ce lo ricorda di continuo, che è necessario proteggere la pelle con l’uso di creme solari.

 

Ecco cosa bisogna sapere in proposito.

1) Non esistono più, i prodotti solari con indicazione “schermo totale”. Una protezione totale non esiste e l’unione Europea ha chiesto di uniformare le indicazioni relative ai fattori di protezione sui diversi prodotti solari. Quelli adatti a proteggere la pelle di un bambino sono ovviamente quelli con un alto fattore di protezione. La protezione ideale è 50+,“Molto alta”.

2) Il fattore di protezione che troviamo indicato sulla confezione si riferisce ai soli raggi UVB (quelli che generano le scottature). La protezione dai raggi UVA non è generalmente messa in evidenza però è importante verificare che ci sia (l’UE richiede che sia pari almeno ad 1/3 di quella UVB). Infatti, se i raggi UVB causano eritemi e scottature, i raggi UVA sono altrettanto pericolosi poiché danneggiano la pelle sul lungo periodo procurando danni cellulari (potenzialmente causa di melanomi) ed invecchiandola precocemente. Il livello di protezione dai raggi UVA e UVB deve dunque essere bilanciato e il filtro solare deve essere presente per entrambi.

 

3) I componenti delle creme solari per bambini devono essere sicuri per la pelle, quindi non allergizzanti. La protezione delle creme solari avviene attraverso due tipologie di filtri: filtri chimici e filtri fisici.

I filtri fisici sono generalmente inerti e dunque ben tollerati dalla pelle anche delle persone con pelli molto sensibili. Tali filtri sono il biossodo di titanio (titanium dioxide) e l’ossido di zinco (zinc oxide). I filtri fisici respingono tutti i raggi solari e dunque non generano surriscaldamento della pelle.

I filtri chimici sono generalmente sotto accusa poiché ritenuti potenzialmente allergizzanti. Quelli i sotto accusa sono: benzophenone-3 detto anche oxibenzone (ritenuto un perturbatore endocrino), 4-methylbenzylidene camphor, para aminobenzoic acid (detto anche PABA).

Ci sono dei filtri chimici ritenuti positivi: butyl methoxydibenzoylmethane (nome commerciale parsol), terephthalylidene dicamphor sulfonic acid.

L’ octinoxate (detto anche Octyl Methoxycinnamate oppure ethylhexyl methoxycinnamate) è molto usato nei solari ed è considerato a medio rischio.

4) Le creme solari hanno una scadenza: i residui dell’anno precedente non hanno più alcuna efficacia protettiva. In questo caso è quindi bene prediligere confezioni piccole per essere sicuri di terminarle entro l’estate.

 

Dopo queste sintetiche nozioni, alcuni genitori possono obiettare: ma siamo sicuri sia veramente necessario cospargerci di creme?

Le creme solari così come tutti i cosmetici contengono elementi inquinanti non essendo biodegradibili al 100%. Se immergi il tuo corpo o quello del tuo bimbo cosparso di crema solare in mare, fiume o lago, quindi, inquini l’ambiente. Per non parlare del flacone: un’ulteriore imballaggio di plastica da buttare.

Il consiglio è quindi stare all’ombra, e mettersi al sole in orari responsabili: al mattino presto fino alle 10.30, massimo 11 e nella seconda metà del pomeriggio, dopo le 16.30-17. Sarete abbronzatissimi e avrete una pelle sana! È bene tenere comunque una crema ad alta protezione per i momenti in cui al sole non possiamo sfuggire. Ma spalmare per abitudine è un gesto con delle conseguenze a livello ambientale.

 

Ricordiamo, infine, di proteggere anche la testa dei bambini con un cappellino e di farli bere tanto.

Per verificare cosa c’è nelle creme solari per bambini, con quali filtri UV sono realizzati e da quali ingredienti sono composti, consiglio un test effettuato da Guidamamme, un’analisi accurata di numerose creme solari per bambini in vendita in Italia provvista di lista degli ingredienti (INCI), voto per ciascun ingrediente e voto complessivo per il prodotto.

Buona tintarella!