LA FORESTA DI RETE, un parco giochi tessile sostenibile!

Fra qualche giorno riaprono le scuole e oggi il mio articolo è tutto orientato ai bambini, o meglio ad un’artista giapponese che ha inventato per loro il primo parco giochi – tessile sostenibile: Toshiko Horiuchi MacAdam.

Toshiko Horiuchi MacAdam è tra le più grandi designer tessili del mondo, esponente della Fiber Art, quella forma d’arte che si serve di fibre naturali per realizzare spettacolari opere.

L’idea è di un’istallazione artistica per bambini  che nasce grazie ai bambini stessi!!

Infatti racconta l’artista che un giorno due bimbi entrarono nella galleria dove stava esponendo l’Amaca multipla n ° 1. Attratti dai colori variopinti di una delle sue strutture tessili  chiesero a lei di poter arrampicarsi. Lei, non poco infastidita, concesse loro di poter salire per qualche minuto. Scoprì così che il suo lavoro, per il peso dei piccoli, stava cambiando forma. Si accorse che il tessuto stava assumendo nuova vita con trasformazioni bellissime e inaspettate.

E proprio da tale evento che Toshiko ha modificato il senso della sua arte, impegnandosi in un progetto “Interplay Design and Manufacturing”, il cui fine è di creare strutture di gioco sostenibili per i bambini di tutto il mondo.

Quasi tre anni dopo  Toshiko Horiuchi MacAdam avrebbe aperto il suo primo grande parco giochi crochet, la cosidetta “Foresta di rete”, Woods of net,  in collaborazione con TIS & Partners – ingegneri architetti del paesaggio e pianificazione del territorio Takano.

Presso  Hakone Open-Air Museum, un museo all’aperto (nella prefettura di Kahagana) all’interno di un padiglione in legno appositamente costruito e sapientemente studiato per sostenere la struttura attraverso cavicchi e cunei.

La foresta di rete è costituita da una maglia elastica tutta colorata, sulla quale i bambini possono arrampicarsi e saltare, al disotto della rete sono appese delle palle a forma di lacrima su cui i bambini possono dondolare. Il tessuto così progettato, attraverso anche calcoli effettuati da un complesso software, può supportare solo il peso dei bambini e non di una persona adulta, così ai genitori non resta che stare a guardare!!

L’idea è stata quella di costruire un nido, riprendendo la tecnica di costruzione degli antichissimi templi giapponesi.

Da allora  l’artista ha creato diversi playscapes in tutto il Giappone.

Un progetto sostenibile in grado di unire l’arte con il gioco e il divertimento.