Mangiare sano e naturale fin da piccolissimi

«Ci si ammala perché si mangia sempre la stessa cosa. Così diceva Ippocrate» – ci spiega Silvia Strozzi, naturopata olistica, giornalista, autrice di libri di cucina per bambini e mamma di due ragazzi di 15 e 19 anni.

 

Qual è la prima regola aurea per una sana alimentazione?

Variare con cibi diversi che siano di stagione. Una dieta varia è caratterizzata da gusti, colori e consistenze diverse, è quindi una continua scoperta.

Cosa non deve mancare quindi nell’alimentazione di un bambino?

Verdura, frutta e cereali. Le proteine devono essere poche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica 1 gr per kg l’apporto necessario. In particolare, nel caso dello svezzamento è necessario rispettare i tempi dei nostri figli Non dobbiamo caricarli di aspettative. Il cibo e il momento del pasto non deve essere un problema, ma una sana curiosità. Si deve iniziare con pappe semplici. Molto importanti sono i cereali, prima senza glutine, come riso, quinoa, miglio e poi con glutine. È consigliabile, infine, dare da bere acqua oligominerale durante i pasti.

Cosa, al contrario, si deve evitare?

Il nostro problema non è la denutrizione, ma la malnutrizione che in alcuni casi diventa ipernutrizione.  Bisogna evitare gli alimenti vitaminizzati. Se la dieta è varia, il bambino ha l’apporto nutrizionale di vitamine  sali necessario. Le integrazioni non servono. Da evitare lo zucchero: per addolcire si può utilizzare il malto e il miele, dopo il primo anno di vita del bambino. Bisogna poi fare attenzione alle combinazioni alimentari: all’interno dello stesso pasto non bisogna mischiare proteine diverse (ad esempio carne e formaggio) ed è consigliabile dare la frutta lontano dai pasti.

 

Nel caso di inappetenza, cosa si può fare per rendere il momento del pasto più piacevole sia per bambini che per i genitori?

Bisogna instaurare un bel rapporto con il cibo caratterizzato dalla curiosità. Si può giocare con forme e colori. Lasciare che il bambino esplori con le sue mani. Infine, come già detto, bisogna variare: più cibi si propongono all’inizio più saranno adulti senza problemi.

Genitori vegetariani propongono ai propri figli una dieta priva di proteine animali. La carne è un alimento necessario o è sostituibile da altri?

Con un’alimentazione vegetariana fatta bene, varia, con legumi, sesamo, verdure e frutta, il bambino non ha carenze. Nel primo anno di vita del bambino è inoltre di fondamentale importanza l’allattamento al seno. Il latte materno contiene tutte le sostanze di cui il bambino ha bisogno, tra cui le proteine. È un alimento completo che varia in composizione e quantità dall’inizio alla fine del periodo dell’ allattamento adattandosi alle esigenze del bambino.

Il momento del pasto può quindi essere un momento di vera e propria educazione alla vita?

Sicuramente. Sono necessari sani principi alimentari e l’insegnamento quotidiano che deve passare durante i pasti è mangiare bene. Bisogna riappropriarsi di un modo naturale di mangiare. Provate a dare una mela in mano ai vostri bambini. È un’immagine ormai rara. Rosicchiare un pezzo di pane o una mela è invece molto importante per imparare a masticare e deglutire. Le “pappe molli” non aiutano a stimolare una corretta masticazione e possono generare problemi negli anni dello sviluppo con la necessità di ricorrere al dentista. Senza contare che, se il bambino è abituato a pappe molli, sempre uguali, monocolori e monogusto, cercheranno sempre alimenti simili nel corso della loro vita optando per cibi pronti, merendine, fast food.

 

Nella battaglia mediatica tra industria alimentare che propone cibi pronti, omogeneizzati e liofilizzati e il mondo associazionistico che sostiene un’alimentazione più casalinga qual è a la sua posizione?

Come già accenato prima, non ritengo opportuno offrire cibi vitaminizzati o pronti. L’alimentazione non è solo fatto di chimica, ma di energia vitale. La vita si nutre con la vita. Gli alimenti hanno una loro energia, che scompare all’interno dei cibi pronti. L’uomo, essendo un essere vivente, si nutre di energia vitale, oltre che di vitamine, carboidrati, proteine, lipidi. Quando mangiamo cibi freschi non ne assimiliamo solo i principi nutritivi, ma anche la vitalità, che li rendono appetibili, digeribili e riempiono di vita il nostro organismo e quello dei nostri figli.

Alcuni genitori potrebbero però giustamente obbiettare che preparare i cibi in casa è dispendioso in termini di tempo.

La nascita di un figlio mette di fronte a delle scelte: cibi pronti e confezionati o cibi fatti in casa? É un discorso di cura del bambino e della famiglia che dall’alimentazione si estende a tutti i campi della vita in genere. L’alimentazione è cultura, pone valori e richiede di fare delle scelte. È necessario più tempo per organizzarsi, è vero, ma è giusto ridare all’alimentazione la dignità culturale e sociale che ha perduto.

 

Con questa ultima affermazione Silvia Strozzi è consapevole di lanciare una provocazione. Il suo intento è stimolare le mamme e i papà. A questo proposito tiene degli incontri, spesso insieme ad un medico pediatra omeopata, con lo scopo di rendere i genitori consapevoli e autonomi sull’alimentazione e la cura del proprio bambino. Durante i corsi vengono preparate pappe e forniti consigli sui tempi di introduzione degli alimenti o su piccoli disagi che possono accadere con il cambio di alimentazione

I corsi sono tenuti nelle città di Parma e Reggio Emilia. Per iscrizioni e informazioni: [email protected]