L’orso Siku, lo conoscete? Dopo gli orsi in cattività che si rotolano sulla neve comparsa miracolosamente il giorno del loro compleanno, osservate oggi con noi altri orsi che invece godono della neve quando la stagione lo permette.
Il primo che vi menzioniamo è Siku, e questo è il suo muso qualche mese fa:
Siku è nato il ventidue novembre dell’anno scorso, presso lo Scandinavian Wildlife Park, ed è stato affidato alle cure umane quando la madre ha smesso di produrre latte.
Siku è un’attrazione del web, un’attrazione del Parco e, nell’insieme, un progetto dell’organizzazione Polar Bears International che raccoglie fondi e promuove ricerche sull’habitat e la tutela dell’orso polare.
Qui la pagina facebook di Siku e qui qualcosa di ancora più affascinante: questo è forse l’unico modo per la maggior parte di noi di avvicinare nella propria vita un orso polare. Se avete aperto il link avrete notato una coloratissima pagina piena di “finestrelle”, ciascuna occupata da un muso diverso; si tratta di molteplici webcam, accese su animali più o meno comuni, più o meno raggiungibili. Potrete vedere rassicuranti cuccioli di cane nei loro momenti di gioco, gli amati panda, i fondali dei mari tropicali, o più poetiche foglie battute dalla pioggia…ed anche, naturalmente, Siku ed i filmati girati dal “Tundra Buggy”.
Partner di Polar Bears International è, per rimanere in zona Artico, il progetto Tundra Buggy® Adventure, avventure offerte a bordo di un automezzo nato per fornire ai ricercatori un punto di vista ravvicinato, (e sicuro per entrambe le parti, osservato ed osservatore), sugli orsi polari che ogni inverno si raccolgono sulle sponde della baia di Hudson, a Churchill, una cittadina in provincia di Manitoba, in Canada.
Gli orsi attendono il formarsi della calotta di ghiaccio per poi poterla usare come terreno di caccia: dai suoi bordi e su di essa infatti, gli orsi cacciano tutte le loro prede. Senza calotta glaciale non ci sarebbero orsi polari, ed ogni inverno quella che si forma sulla baia di Hudson compare più tardi, si scioglie prima ed è più sottile.
Sul Tundra Buggy si possono fare anche brevi vacanze, provando l’emozione di essere circondati da giganti curiosi che, come riporta il sito, di notte “toccano gentilmente” il veicolo.
Speriamo che qualche lettore possa fare questa esperienza, nel frattempo vi raccomandiamo caldamente il sito di webcam, educativo ed emozionante.
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