Anno nuovo e crisi vecchia…Sembra che il 2013 non risolverà i problemi economici e finanziari. Si parla di recessione e da più parti arrivano consigli su come le famiglie possono nel loro piccolo affrontare la crisi.
Stefania Rossini ha 38 anni, vive in provincia di Brescia con suo marito e i suoi tre figli: Riccardo 10 anni, Michela 5 e Beatrice 3.
Conosciuta per il blog “natural-mente-stefy” è diventata di recente famosa in tutta Italia per la pubblicazione del suo primo libro Vivere in 5 con 5 euro al giorno edito da L’Età dell’Acquario Edizioni. L’uscita del libro è stata accompagnata da successo, apprezzamenti, ma anche critiche e scetticismo.
Stefania, vivere con 5 euro al giorno, si può davvero o è una provocazione?
Diciamo che è stata una provocazione della casa editrice. Ma non è una falsità nel senso che è una media mensile. Non è che vado ogni giorno a spendere 5 euro, sarebbere ridicolo. In questo badget sono comprese alcune delle spese e non fanno parte il mutuo per la casa, le bollette, le spese delle macchine.
Quando la tua famiglia ha fatto questa scelta di vita e perché?
La mia famiglia già da parecchio tempo aveva in testa questo stile di vita che non è di rinunce, ma bensì di sobrietà, rispetto per le persone, per la terra e per i veri valori della vita. Tre anni fa a causa di un lutto improvviso, ho dovuto lasciare il lavoro da un giorno all’altro e le cose si sono accelerate. Ora io lavoro in casa e l’unica entrata è lo stipendio di mio marito operaio.
Quali strategie utilizzi per risparmiare?
La strategia migliore che utilizzo è “chi fa da sè fa per 3000”! Acquisto quasi totalmente dai Gruppi di Acquisto Solidale della zona. I prezzi sono davvero alla portata di operai come noi pur avendo qualità al top ed eticità perché ci riforniamo da fornitori locali biologici. Esiste poi una rete di amici ed amiche tra cui scambiarsi beni e servizi. Anche chi lavora e chi ha decisamente meno tempo di me può fare davvero tanto: una persona può incaricarsi di fare il pane, un’altra i detersivi, un’altra il sapone. Oppure anche da soli si può realizzare per esempio la crema viso e corpo, una sola volta in tre-quattro mesi, il sapone che oltre ad essere utile per la propria famiglia è un’ottima idea regalo, così come il sale aromatizzato la cui realizzazione occupa solo pochi minuti del nostro tempo.
Parli quindi di autoproduzione?
L’autoproduzione è per me e chi come me la pratica con coscienza e conoscenza un’ottima cosa. Dà soddisfazione, permette di avere prodotti di prima qualità , permette di aprezzare il proprio lavoro, ci permette di imparare arti. L’autoproduzione fa risparmiare un sacco di soldi, un sacco di salute, rende liberi e rende felici.
Risparmiare significa fare una vita di rinunce?
Se rinunce vuol dire non potere andare al ristorante ogni fine settimana, non andare dalla parrucchiera ogni sabato, non avere la borsa firmata oppure l’ultimo cellulare uscito allora sì! Ma per me queste sono cose del tutto superflue. Mi basta avere cibo di ottima qualità cucinato da me oppure scambiato con amiche, mi basta scambiare un taglio di capelli con dei prodotti per il bagno, mi basta avere la borsa regalata da un’amica che ne possedeva tante e non sapeva che farsene di tutte oppure realizzarne una con le mie stesse mani, mi basta avere un cellulare che faccia e riceva chiamate: ecco questa vita è la mia vita ed è tutt’altro che rinunce. Il denaro è importante nella misura in cui mi serve per pagare le tasse, il mutuo, le spese che non posso purtroppo gestire direttamente io e acquistare le materie prime. Al denaro bisogna dare la giusta importanza, ognuno ha la sua “giusta importanza”. Non rinuciamo a nulla, diamo solo dei valori diversi alle cose.
Come si svolge la tua giornata tipo?
Non ho una giornata tipo per fortuna. Mi alzo presto la mattina come moltissime mamme, rassetto casa, preparo colazione ai bimbi, li porto a scuola e poi via: la mia libertà si esprime. Faccio, invento, creo: dall’orto, alla cucina, dai detersivi alle creme, dai saponi all’uncinetto. Poi curo il blog, rispondo alle tantissime domande che mi arrivano. La vera mia libertà è gestire la terza cosa di più importante che ho dopo figli e marito: il mio tempo!
Dall’uscita del tuo libro hai ricevuto molte critice, tra cui quella di beneficiare di un sistema sociale ed economico senza però contribuirvi. Cosa rispondi?
Io pago le tasse, forse più di chi mi critica. Mio marito è operaio, denuncia il 100% di quello che percepisce, paghiamo le tasse. Io non sfrutto nulla se non me stessa, non sfrutto nemmeno la terra dove abito che ho pagato a caro prezzo. Lascio che la natura e le stagioni abbiano il loro corso. Chi critica purtroppo non mi conosce. Le persone che pensano con la propria testa fanno paura. Per decenni ci hanno fatto credere che consumare è un bene per noi, che senza consumo non c’è lavoro. Ma perché non apriamo gli occhi? Abbiamo consumato fino all’inverosimile per questo siamo in crisi. Le critiche ci sono, ci sono state e ci saranno. Purtroppo poche sono costruttive.
Alcuni sono scettici soprattutto riguardo al baratto, una pratica che utilizzi quotidianamente come hai accennato prima.
Io baratto da quasi tre anni e mi trovo bene. Scambio con persone che sanno valorizzare il gesto del baratto, che gli danno un valore non monetario, ma etico, sociale, morale e amichevole. Il baratto è una cosa bellissima se fatta con il cervello ed il cuore. Serve per non buttare via cose che a noi non servono, ma ad altri invece potrebbero essere utili.
Tu parli di decrescita. Può essere questa la soluzione alla crisi?
La decrescita è la soluzione alla crisi. Ma non intesa come tornare indietro. La decrescita non vuole tornare al Medioevo. Non demonizza la scienza, la medicina, la tecnologia, anzi le aprezza. La decrescita contesta il modo in cui queste sono usate e abusate. Io ad esempio utilizzo la medicina quando è necessaria, utilizzo quotidianamente pc, elettrodomestici, cellulari, ma cerco di non abusarne. Con la descrescita si riscoprono i veri valori, i veri saperi e i veri sapori. Con tutto il rispetto per chi non ha nemmeno uno straccio di lavoro e deve portare avanti una famiglia, la crisi c’è ed è grande, ma quella che noi chiamiamo crisi i nostri nonni l’avrebbero chiamata benessere. Un consiglio spassionato: chi fa da sè fa per tre e volere è potere!
Secondo Stefania Rossini sempre più famiglie stanno seguendo il suo esempio. Ognuna è però una storia a sè. Il desiderio di sobrietà è comune, ma ci sono modi diversi per approdare a questo stile di vita.
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