Il verde tra i grattacieli: Bosco Verticale a Milano

Come già vi avevamo accennato qualche settimana fa, oggi vi raccontiamo un progetto di riforestazione metropolitana per Milano Porta Nuova, nel quartiere Isola, ideato dall’arch. Stefano Boeri (oggi anche assessore alla Cultura, Moda, Design a Milano) attraverso la realizzazione di due torri, rivestite di una distesa di verde fino a rappresentare quasi un bosco con 120 alberi di grandi dimensioni, 544 di taglia media, oltre 4mila piccoli arbusti.

Foto di Marianna sansone
Foto di Marianna Sansone

Un progetto che punta a collegare la natura con la città all’interno del territorio.

Il cosidetto BOSCO VERTICALE è costituito da due torri di 110 e 76 metri di altezza con 26 e 18 piani, oggi in fase di realizzazione, dove le  «facciate vegetali» saranno composte da 730 alberi grandi e piccoli, 11 mila fra perenni e tappezzanti, 5 mila arbusti, un mix di essenze per un ettaro di parco complessivo.

Inoltre  la distribuzione delle piante non è casuale o esclusivamente ecologica, ma riveste anche caratteri ornamentali per far sì che l’intero complesso verde sia riconoscibile come un sistema architettonico per tutta la facciata.

A detta dell’arch. Boeri gli alberi disposti sulle quattro facciate dei due immobili proteggeranno l’intera struttura dall’irraggiamento eccessivo dei mesi estivi mentre lasceranno passare la luce in quelli invernali. Contribiuranno a combattere l’inquinamento acustico e a catturare le polveri sottili, oltre a rilasciare umidità e produrre ossigeno.

08-bosco-verticaleTutti gli alberi, sono stati e saranno piantumati attraverso l’aiuto di una gru che, da livello strada, solleva le piante imbragate fino a terrazze che arrivano anche a 110 metri di altezza e verranno monitorati nella crescita, per il bisogno d’acqua, lo stato delle vasche e il costante ancoraggio attraverso l’utilizzo di sensori.

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Per innaffiare verrà sfruttata l’acqua di falda, attraverso un sistema di innaffiamento centralizzato con sonde all’interno delle aiuole, con vasche di 5 metri cubi di terra, per segnalare quando l’umidità si abbassa troppo.

In più, sistemi eolici e fotovoltaici contribuiranno, insieme al sopracitato microclima, ad aumentare il grado di autosufficienza energetica delle due torri.

Foto gallery:

Siamo però un po’ più critici questa volta, può  la presenza degli alberi, di per sé, essere questa soltanto garanzia di ecosostenibilità?

Può essere l’unica soluzione alla cementificazione, o meglio a mascherarlo il cemento,  voi che ne pensate?

Quale è la vostra idea di edificio sostenibile?