Leonardo Di Caprio e Wwf: quando il testimonial funziona

L’utilizzo del testimonial è sempre molto gettonato per comunicare un brand. Sembra che per i creativi sia la migliore soluzione per creare una connessione psicologico-emotiva tra il marchio e l’utente. Metterci la faccia però non basta, soprattutto se i lineamenti in questione appartengono a un personaggio famoso.  Il testimonial non deve sopraffare il prodotto e non deve tradire i valori che l’azienda deve comunicare. Deve rappresentare il giusto mix tra quello che l’azienda vuole dire e ciò che il testimonial incarna nell’immaginario collettivo.

Questo è ancor più vero nella comunicazione sociale e quella ambientale e un buono spunto di riflessione arriva dalla campagna del Wwf  “Hands off my parts”, Giù le mani dal mio corpo. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare il mondo sul massacro che avviene soprattutto in Thailandia per il commercio illegale di fauna selvatica. Tigri, rinoceronti ed elefanti sono sempre più vittime di bracconieri che li stanano per poter commerciare  le loro pelli, le ossa e le zanne. In particolar modo gli elefanti vengono uccisi per l’avorio. L’obiettivo della campagna era quello di raggiungere il milione di firme entro il 14 marzo per chiedere al Primo Ministro thailandese Yingluck Shinawatra, di vietare ogni forma di commercio di avorio in Thailandia.

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Parlo al passato perché come riporta il sito Avaaz.org, che ha pubblicato la petizione, il milione di firme è stato raccolto già. Testimonial della campagna è l’attore hollywoodiano Leonardo di Caprio, il quale oltre a metterci la faccia ha mandato una email personale ai sostenitori della Onlus ed ai suoi amici attori o personaggi celebri come Emily VanCamp, Josh Bowman, Stacy Keibler, Alyssa Milano, Ian Somerhalder, e Ethan Suplee che hanno deciso di partecipare all’iniziativa.

In questo caso l’engagement di Di Caprio ha funzionato perché rispondeva a quasi tutti i canoni del testimonial perfetto.

Non bisogna dimenticare che quando si sceglie un testimonial, questo deve avere alcune caratteristiche:
– è un esperto del settore per cui il suo punto di vista sarà visto come super partes;
– è un consumatore tipo per cui conosce a fondo il prodotto ed è in grado di valutarne i pro e contro;
– è un personaggio famoso per cui la naturale ammirazione del Vip in questione mi attirerà verso il prodotto.

In questo caso Di Caprio rientra in tutte e tre le categorie. Vediamo perchè:
– prima di essere l’attore che chiede aiuto ai suoi amici Vip e alle persone comuni, Di Caprio è un rappresentante istituzionale del Wwf, essendo consigliere del Wwf USA;
è autorevole quanto un qualsiasi consumatore perché Di Caprio ha fatto della salvaguardia dell’ambiente un vero e proprio stile di vita, guidando auto elettriche e costruendo la propria casa secondo criteri di sostenibilà ambientale;
è un attore famoso in tutto il mondo, la sua faccia pulita è rassicurante e da qualche settimana ha annunciato che si prenderà una lunga pausa dal cinema per dedicarsi all’ambiente.

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In riferimento a Hands Off My Parts l’attore ha dichiarato:

Il commercio illegale di specie selvatiche è la minaccia più urgente che colpisce specie come tigri, rinoceronti ed elefanti. Questi animali vengono uccisi ogni giorno per nutrire una crescente domanda delle  diverse parti del loro corpo “ ha detto Leonardo Di Caprio. “Intere popolazioni rischiano di essere spazzate via se non si prendono provvedimenti immediati per fermare questo commercio illegale. Per questo insieme al WWF invitiamo il governo thailandese a  mostrare la propria leadership per la conservazione degli elefanti fermando il mercato dell’avorio prima che il paese ospiti l’importante summit di 177 nazioni sul commercio di specie selvatiche del prossimo mese di marzo “.

Per guardare il video della campagna clicca qui.

“Hands Off My Parts” è solo la più recente campagna in merito alla sensibilizzazione sul commercio illecito di fauna selvatica che il Wwf sta portando avanti. Il traffico di avorio si affianca a quello di pelli di rettile e di lane pregiate in territori come il Cuore verde dell’Africa e il bacino del Congo.

Si legge sul sito di Wwf Italia:

Con la piena conoscenza da parte di tutti noi di questo dramma e la consapevolezza che non si consuma lontano da noi e che noi ne siamo parte, e a volte artefici, emerge più che mai con vigore  l’imperativo categorico che dobbiamo agire e non continuare a fare finta di niente. Questo dramma, queste storie di traffici e bracconaggio, questa crudeltà quotidiana verso queste specie animali deve essere raccontata. Siamo per tutto questo grati a Leonardo DiCaprio e agli altri che si stanno impegnando seriamente per essere la voce degli animali che non possono parlare per se stessi, che hanno difficoltà ad essere ascoltati.” Ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile Specie,  TRAFFIC e Foreste del WWF Italia.