Agnello, coniglio, colomba e uova: a Pasqua, intorno a noi, millenni di storia

L’immaginario comune collega la Pasqua ad alcuni animali, ovvero agnello, coniglio, colomba, e ad un prodotto animale, l’uovo. Si tratta di soggetti ricorrenti nella comunicazione commerciale e nei riti religiosi di questi giorni di festa, come anche di ingredienti base dei piatti tradizionalmente pasquali. Perché proprio questi soggetti? La spiegazione ha origini antichissime.

Il coniglio

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Quella che un tempo era la lepre è stata soppiantata dal più familiare coniglio, eletto a simbolo, grazie alle sue numerosissime e frequenti cucciolate, di fertilità e vita. A Paqua non viene consumato bensì la sua effige viene usata come ornamento sugli incartamenti delle uova, sui biglietti d’auguri e quant’altro.

L’agnello

Di destino, se vogliamo, ben più sfortunato del coniglio, l’agnello pasquale è la vittima sacrificale per eccellenza. Simbolo di speranza per il futuro e di salute delle greggi, l’agnello era il più importante bene delle popolazioni nomadi, il cui sostentamento dipendeva dalla pastorizia. Quando l’uomo ha offerto sacrifici preziosi alla divinità per rendersela amica,  l’agnello o il capretto hanno subito questa sorte.

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L’agnello come vero e proprio simbolo pasquale è frutto della tradizione ebraica (popolo di Israele, popolo nomade, “senza terra” per definizione): la “decima piaga d’Egitto” imposta da Dio al Faraone che non voleva liberare gli ebrei dalla schiavitù, è stata lo sterminio di tutti i primo geniti, tranne quelli delle famiglie ebraiche alle quali lo stesso aveva detto di marcare gli stipiti delle case con il sangue di agnello in modo che l’Angelo Sterminatore passasse oltre senza arrecare danno. Da qui “Pesach” che in ebraico significa “passare oltre”, o anche “passaggio”, dalla schiavitù alla libertà.

Si legge  nel libro dell’ Esodo, capitolo 12:

“Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell’anno; potrete prendere un agnello o un capretto. Lo conserverete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta l’assemblea del popolo d’Israele lo ucciderà sull’imbrunire. […] Prenderanno quindi del sangue e lo metteranno sui due stipiti e sull’architrave delle case dove lo mangeranno. In quella notte io passerò per il paese d’Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto uomo che bestia, e farò giustizia di tutti gli dei d’Egitto. Io sono l’Eterno E il sangue sarà un segno per voi sulle case dove siete; quando io vedrò il sangue passerò oltre e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d’Egitto.”

Per la religione cristiana l’agnello è il Figlio di Dio morto in croce per mondare l’umanità dai peccati, l’ Agnus Dei. Pasqua per i cristiani significa ancora passaggio, ma dalla morte alla vita; dalla morte di Gesù sulla croce, alla sua resurrezione.

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L’agnello in quanto bianco e appena nato è ulteriormente associato all’idea cristiana di purezza ed innocenza, come lo è d’altronde la colomba.

L’uovo

L’uovo ha da sempre esercitato sull’uomo un fascino trasversale a credenze religiose e culture. Un oggetto apparentemente inerte e dalla forma perfetta che misteriosamente genera la vita, non poteva non essere usato come simbolo dell’universo e della sua origine in diverse cosmogonie.

miniiconIl cristianesimo lo vede come il simbolo della pietra del sepolcro, inerte, dalla quale si genera vita con la resurrezione. Maria Maddalena è spesso rappresentata con un uovo col quale si narra si sia presentata al cospetto dell’imperatore Tiberio per comunicare la resurrezione del Cristo. L’imperatore ribattè che un evento del genere fosse probabile quanto l’arrossarsi dell’uovo nelle mani della Maddalena, e ciò accadde.

Dal potere misterioso dell’uovo deriva la nostra usanza di decorarlo per poi regalarlo per augurare prosperità e salute. Usanza già in voga presso le popolazioni persiane, cinesi e della Grecia antica. La tradizione delle uova di cioccolato è conseguente e recente, insieme a quella della caccia alle uova, tipica soprattutto nei paesi nordici.

Comunque si parli di Pasqua e simboli correlati, i concetti ricorrenti sono la rinascita, la vita, il passaggio dal freddo e dal buio alla luce e al calore.

Ed è subito Primavera.