Tante famiglie che si mettono in rete e acquistano prodotti collettivamente danno vita ad un GAS, un Gruppo di Acquisto Solidale.
Un GAS è formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro al fine di ottenere prodotti migliori e, attingendo direttamente dal produttore, costi ridotti.
I GAS si appoggiano prevalentemente a produttori locali, perché vogliono conoscere direttamente i rifornitori, ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivante dal trasporto e incentivare un’economia locale di qualità.
Cercano di trovare prodotti biologici, ecologici o solidali che siano stati realizzati nel rispetto dell’ambiente e delle condizioni di lavoro.
![famiglie gas](http://www.econote.it/wp-content/uploads/2013/03/famiglie-gas-594x250.jpg)
Secondo una recente indagine della Coldiretti uno degli effetti più evidenti della crisi nel nostro Paese è il cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani che si registra con un crollo del consumo di carne, (un taglio del 7% nelle macellazioni bovine nel primo bimestre del 2013 rispetto allo scorso anno), e con un aumento della diffusione dei GAS, che ormai coinvolgono il 18,6% degli italiani.
Lo scopo di un GAS non è però solamente acquistare a minor prezzo, ma sviluppare e facilitare il consumo critico praticando nuovi stili di vita, più sobri, sostenibili e solidali, favorendo la socializzazione e gli scambi di conoscenze e stabilendo un rapporto diretto con i produttori.
In altre parole il GAS instaura un’ “economia delle relazioni”.
Ecco come definisce la partecipazione ad un GAS, Alberto Venturini, 60 anni, pensionato, sposato con Anna e papà di Giulia.
La famiglia di Alberto fa parte del GAS di Olgiate Molgora, in provincia di Lecco.
![Alberto Venturino](http://www.econote.it/wp-content/uploads/2013/03/Alberto-Venturino-323x250.jpg)
Alberto, quando sei entrato a fare parte del GAS e perché?
Faccio parte del GAS dal 2007. Penso sia fondamentale la voglia di “mettersi in gioco concretamente, ben sapendo che non siamo un “supermercato on-line né tantomeno un discount del biologico.
Spiegaci meglio: quali attività svolge il “tuo” GAS?
Nel GAS ognuno ha un compito specifico: c’è chi fa il referente di un prodotto (occupandosi della diffusione periodica dei listini, del ritiro e consolidamento dell’ordine e dei contatti con il produttore), chi è responsabile e tiene i contatti con la rete dei GAS vicini, chi gestisce la mailing-list del GAS, chi organizza periodiche riunioni – almeno una al mese, chi dà una mano nello scaricare i bancali dei prodotti in arrivo, chi mette a disposizione il proprio garage come magazzino, chi aiuta nella distribuzione dei prodotti freschi, chi raccoglie le uova…insomma le cose da fare non mancano!
Ciascuno partecipa con le proprie capacità e disponibilità alle attività del gruppo.
Quante famiglie contate e cosa comprate?
Ad oggi le famiglie coinvolte sono una novantina. Acquistiamo un po’ di tutto: pasta, riso, farine, biscotti, confetture, minestre di verdura essicata, legumi secchi; olio extrvergine, aceto, succhi di mela, vino, birra, caffè; formaggi di mucca e di capra, yogurt, uova, salumi, carni rosse e bianche, pesce fresco e conservato, tofu, seitan; agrumi, mandorle, pistacchi, olive, capperi, mele, oraggi di stagione; detersivi, prodotti di igiene personale, pannolini, carta igienica, abbigliamento. Abbiamo inoltre, rapporti con la finanza etica (Banca Etica, MAG).
Il GAS è un modo per condividere capacità e interessi, come accennavi prima. “Mettete in comune” anche attività?
Sì. Abbiamo in piedi 5 progetti.
“Spiga & Madia”: un progetto a filiera corta, solidale e trasparente a sostegno di un’agricoltura del territorio brianzolo. Nel raggio di 50 km ci sono 3 agricoltori che coltivano frumento e segale biologica, 1 mugnaio, 4 panificatori che producono pane a lievitazione naturale, una rete di oltre 30 GAS che si autodistribuisce pane e farine e che discute di prezzo trasparente e di partecipazione al rischio d’impresa dei contadini. Il progetto è attivo da 6 anni.
“Fattoria sociale”: sostegno volontario all’azienda agricola Bagaggera che vuole trasformarsi in Fattoria sociale con l’inserimento lavorativo e la formazione per giovani svantaggiati o disabili.
“Adotta una gallina”: ci siamo autocostruiti un Biopollaio per galline ovaiole sul terreno dell’azienda agricola Bagaggera. La gestione è comune: metà uova sono per lo spaccio aziendale l’altra metà per le 44 famiglie che hanno aderito al progetto.
“Turismo di prossimità”: gite a km zero nel parco, in collina, sul fiume, nelle aziende agricole per conoscere e valorizzare il nostro territorio per grandi e piccini.
“Recupero saperi”: Gianluigi (splendido ottantenne) ci guida all’avvicinamento, alla conoscenza delle erbe selvatiche, alla raccolta per uso culinario o terapeutico.
Quali sono i vantaggi di partecipare a questa rete?
Parlerei piuttosto di soddisfazone di appartenere ad una “comunità” con cui condividere delle buone pratiche a livello locale e dei buoni pensieri a livello globale.
![bambini in azienda](http://www.econote.it/wp-content/uploads/2013/03/bambini-in-azienda-499x250.jpg)
Abbiamo capito un po’ di più cos’è un GAS?
Una comunità ….”che si ostina a voler cambiare il mondo, senza libretto di istruzione….” (L’altra spesa – di M. Bernelli e G Marin – gasisti del Gasd’8 – quartiere QT8 di Milano).
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