I cristalli d’acqua di Masaru Emoto

L’acqua è la risorsa fondamentale per tutte le forme di vita sul nostro pianeta, la sua qualità e la sua integrità sono essenziali per la loro sopravvivenza.

Può ormai sembrare per noi una cosa scontata, ma non è così, la sopravvivenza stessa dell’acqua determina la nostra di sopravvivenza!

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C’è chi però è voluto andare aldilà della semplice e sola sopravvivenza fisica, infatti Masaru Emoto, ricercatore internazionale (laureatosi all’università di Yokohama, sua città natale, ha fondato l’IHM Co nel 1986 e ha conseguito il dottorato in medicina alternativa presso l’Open International University nel 1992) ha ottenuto fama mondiale per aver mostrato come l’acqua sia profondamente connessa alla nostra coscienza individuale e collettiva.

Dopo aver studiato il fenomeno degli ammassi di stelle sparse, i suoi studi si sono orientati sui misteri dell’acqua, dall’uso quotidiano, all’acqua presente sulla Terra o all’interno del corpo umano – da un punto di vista più personale che scientifico – convinto che i cristalli d’acqua ne riflettano l’essenza.

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Partendo quindi da questo presupposto, il ricercatore giapponese ha inventato un procedimento scientifico per dimostrare che l’acqua ha una memoria, che è influenzata da inquinamento, musica, parole, scritte e intenzioni. I cristalli dell’acqua influenzata assumerebbero, a suo dire, una forma armonicamente simmetrica o, al contrario, caotica e disordinata, conseguenza dell’energia a cui sono esposti, sia essa sotto forma di suono (voce, musica), parola scritta (etichetta applicata al contenitore) o di pensiero.

Le più piccole particelle scoperte recentemente dalla fisica si chiamano mnemini. Ciò spiegherebbe allora la particolare capacità dell’acqua di memorizzare le informazioni ricevute dall’ambiente.

Ma perché proprio l’acqua? Perché l’acqua è il più ricettivo dei quattro elementi base esistenti in natura: gli altri tre, come è noto sono l’aria, il fuoco e la terra. Perché il nostro organismo è costituito per il 72% di acqua, un dato che non  bisognerebbe trascurare e che, guarda caso, coincide sorprendentemente con la percentuale di distribuzione dello stesso elemento nei mari, negli oceani e nelle acque circolanti del nostro pianeta.

È stato allora, in base a quest’osservazione che Masaru Emoto ha avuto l’idea di eseguire tutta una serie di esperimenti sulle varie fasi e forme di cristallizzazione di questo elemento, ottenendo come risultato forme geometriche, armoniche o dissociative, dipendenti di volta in volta dalla natura delle varie sollecitazioni psichiche ricevute per poi fotografarne la riuscita con un microscopio a campo oscuro.

Le immagini parlano da sole a detta del Dr. Masaru Emoto. Guardate come diventano meravigliosi i cristalli quando reagiscono alle musiche di Bach, Chopin, alle parole come “Grazie” e “Amore“e alle preghiere!
E al contrario guardate cosa accade ai cristalli di acqua con le vibrazioni di parole del “discorso di Hitler”.

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Per quanto bizzarra possa essere questa teoria, noi vogliam cogliere forse un messaggio più profondo,

trattare “bene” l’acqua,

sarà pure con parole d’amore e gratitudine, con una musica dolce, ma preferiremmo più fatti che parole, azioni consapevoli tendenti a non sprecarla, contribuendo anche così al rallentamento del processo di deterioramento pressoché inevitabile a cui il nostro pianeta  sta andando incontro.