A tavola con Hansel e Gretel: il rapporto tra fiabe e cibo secondo Simonetta Fraccaro

Le fiabe insegnano ai bambini la varietà dei cibi e la corretta alimentazione.

Questo secondo Simonetta Fraccaro, autrice di Il Mangiastorie. Fiabe e educazione alimentare nella scuola dell’infanzia e primaria (Erickson, 2007), libro presentato lo scorso 26 aprile durante la seconda edizione del Desenzano Agricultura Festival, una tre giorni dedicata alla cultura agricola, all’insegna della qualità e della tradizione italiana.

simonetta fraccaro

Simonetta abita a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Ha 48 anni ed è pedagogista clinica. È mamma di Max, un “bambino”, di ormai 26 anni, cresciuto a fiabe e cibo sano, con cui gareggia ancora oggi per descrivere odori e sapori del cibo che stanno mangiando.

 Simonetta, come si fa a far amare il cibo ai bambini e insegnare loro una sana e corretta alimentazione?

I bambini sono per natura curiosi e questo li porta a sperimentare, a provare. Il cibo, di per sé, rientra in questo loro sperimentarsi, il fatto che non provino ad assaggiare significa che altri fattori impediscono loro di lanciarsi. Ad esempio avere accanto degli adulti che mangiano sempre lo stesso cibo e che rifiutano di assaggiare cibi “nuovi”, oppure adulti che propongono sempre i soliti cibi, la monotonia uccide la sperimentazione. Ma è anche vero che il cibo è fatto di odori, sapori e aspetto e spesso noi siamo più attirati da questi attributi piuttosto che assaggiare per sentirne anche il gusto. È proprio da queste considerazioni che parte l’idea di educare i bambini ad una sana e corretta alimentazione. Se prima di assaggiare osservo, tocco, annuso e ne descrivo odori e colori il mio cervello è più predisposto alla sperimentazione. Ancor meglio se ai bambini viene fatta fare l’esperienza della coltivazione di un orto oppure una bella passeggiata tra i banchi di frutta e verdura del mercato. Ma attenzione tutto questo ha poco valore se noi adulti conserviamo i nostri comportamenti di rifiuto e statici nei confronti del cibo. Ricordiamoci che noi siamo i modelli a cui i bimbi fanno riferimento.

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 Come il momento del pasto può diventare un momento piacevole?

Il momento del pasto deve essere un momento piacevole per adulti e bambini. Oggigiorno, spesso viene considerato come una pausa, un momento “veloce” che precede un altro. Ma da sempre il sedersi a tavola davanti ad un bel piatto di cibo delizioso è stato considerato uno dei più alti momenti della politica, della cultura, della tradizione di ogni popolo. Oggi dovremmo riscoprire questo momento come uno scambio di idee, pensieri, avvenimenti che ci sono successi durante la giornata. Per i bambini più piccoli deve essere anche di gioco di racconto e di ascolto da parte dei più grandi. Dò un consiglio: sedersi tutti a tavola, ascoltare i propri figli e fare giochi sugli odori, sui sapori del cibo che si sta mangiando e nel provare a descriverne il gusto. Vince chi trova più aggettivi!!

Fiabe per parlare di alimentazione ai bambini: perché hai scelto questo mezzo e quali fiabe hai scelto per il tuo libro?

Le fiabe e i racconti hanno un valore terapeutico, attraverso di esse posso superare ostacoli e paure che fanno parte della mia vita, ma posso anche scoprire come il cibo sia magico, mi aiuti a superare difficoltà o mi faccia vivere avventure favolose. Ma mi fa anche capire che, a volte, il cibo può far male. Ad esempio nella storia di Hansel e Gretel i bambini a causa della loro ingordigia finiscono nelle mani della vecchia strega. La fiaba e il racconto, inoltre, permettono al bambino di immedesimarsi in qualcuno che magari sta vivendo il suo stesso “dramma” con il cibo. Questo è l’esempio di “Anna ma che schifo i cavoletti”. Per i più piccolini le filastrocche a rima baciata sono le più belle, loro amano le parole che “rimbalzano” e che parlano di cibo animato. Le fiabe e i racconti scelti sono molti, per citarne alcuni: I tre orsi, I tre porcellini, Alice nel paese delle meraviglie, Hansel e Gretel ma anche Zio Lupo, Prezzemolina, Zuppa di zucca, Uova di bruco

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 Qual è la tua fiaba preferita?

Alice nel paese delle meraviglie! Alice è una grande sperimentatrice, assaggia di tutto senza tanto pensarci su, ma vive delle avventure bellissime: olfattive, gustative, tattili e visive. Poi però ne paga anche le conseguenze.

“Il Mangiastorie” si rivolge solamente a insegnanti o può essere anche un valido aiuto per genitori?

È esclusivamente un testo per le scuole, perché è un progetto di educazione alimentare che le scuole possono elaborare e arricchire a piacimento. Il mio sogno è quello di scriverne uno più adatto ai genitori che a volte si trovano in difficoltà soprattutto per far sperimentare il cibo ai loro figli.