I vegani lo fanno meglio, nuova campagna Peta

Si sa, sesso e pubblicità vanno a braccetto e anche la Peta è scivolata nel facile binomio per creare una campagna virale. L’associazione animalista ha deciso di promuovere il veganismo giocando sulle prestazioni sessuali degli animali, che sono vegani di natura.

Il video, che in pochi giorni ha già registrato migliaia di click, mostra diverse specie di animali durante l’accoppiamento e il claim della campagna è Do it like they do. Go vegan!. Fallo come loro diventa vegano. La campagna, ideata dall’agenzia londinese Fallon, lancia un messaggio forte associando i benefici della vita vegana a quella sessuale.

La Peta gioca con il benessere sessuale per sottolineare il benessere fisico di chi conduce uno stile di vita vegano (per saperne di più clicca qui) e non è la prima volta che lo fa. Il richiamo al sesso è stato oggetto di molte polemiche anche per la campagna dell’anno scorso, che la Peta fu costretta a sospendere. Il video, lanciato nel febbraio del 2012, aveva come protagonista Jessica fidanzata con un ragazzo vegano. La ragazza veniva ritratta con un collare al collo e molto provata fisicamente. La protagonista nel video va a fare la spesa per il proprio ragazzo, che attende il sacchetto di verdure in piedi davanti al letto.

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La campagna si intitolava  BWVAKTBOOM, acronimo di  Boyfriend Went Vegan and Knocked the Bottom out of Me”. Letteralmente :“Il mio ragazzo è diventato Vegano e ha convinto anche me a diventarlo”. Grazie al veganesimo, il fidanzato è diventato una bomba a letto. Per vedere il video clicca qui.

BWVAKTBOOM fece  insorgere gli utenti, che inneggiarono alla violenza sulle donne vedendo in quel rapporto un legame tra vittima e carnefice. Per non cadere nella stessa trappola quest’anno l’associazione animalista ha cambiato protagonisti, pescandoli direttamente dal mondo animale, ma non ha modificato il filo conduttore.

Per molti il sesso è sinonimo di creatività e spesso le campagne di sensibilizzazione utilizzano richiami forti per far notare i propri messaggi. Proprio qualche mese vi abbiamo parlato della campagna choc di un’associazione di volontariato “Campagne per gli animali”. In questi casi si parla di Shockvertising oppure Yobbo advertising. Soprattutto la seconda mira a impressionare con ogni mezzo il pubblico per catturare l’attenzione.

Gli effetti commerciali di questo tipo di strategie non sono ancora riconosciuti e il dibattito è aperto, perché molto dipende dalla sensibilità di ciascun individuo. Lo stesso messaggio può essere ritenuto ironico o offensivo, a seconda dell’osservatore. Esistono molti altri linguaggi per parlare con il pubblico, senza per forza provocare uno choc. Le nuove strategie di comunicazione si sta evolvendo verso altri parametri, soprattutto in ambito sociale prendendo spunto dalle pubblicità commerciali. Leggete qui alcune storie di comunicazione che potrebbero ispirare il green marketing.

In ultima analisi, non bisogna trascurare che il consumatore e gli utenti sono sempre più informati. Le abitudini di acquisto vengono influenzate dalle notizie che gli utenti prendono, soprattutto dalla rete, prima di scegliere un prodotto piuttosto che un altro. La stessa strategia può valere per chi vuole capire perché diventare vegano o vegetariano.