Liberi di allevare quaglie: il progetto nel carcere di Alessandria

“Squagliamocela” è un gioco di parole scelto per il progetto lanciato un anno fa dalla cooperativa sociale SENAPE di Casale Monferrato (Al).

L’iniziativa prevede l’allevamento di quaglie all’interno del carcere di San Michele di Alessandria al fine venderne le uova. Il progetto è partito ad agosto 2012 con le prime 90 quaglie e in marzo 2013 ne sono state aggiunte altre 100 ad arricchire l’allevamento. Due i detenuti coinvolti ad accudire i piccoli volatili, tra cui un condannata all’ergastolo.

“Per svolgere questo lavoro trascorre tutta la giornata all’aperto nell’area verde del carcere. Per lui, dopo 38 anni già trascorsi in carcere, è la prima occasione che ha avuto di stare “fuori”. Il rapporto con questi piccoli volatili lo vede molto attento e coinvolto” commenta Mirella Ruo, referente della cooperativa che da sette anni lavora sul territorio del Monferrato a favore di persone che vivono in situazione di svantaggio attraverso progetti ambientali.

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I detenuti trovano conforto da questa attività che permette loro di trascorrere le giornate impegnate in un lavoro che li appassiona. Le quaglie vengono allevate a terra e sono letterlamente coccolate. Nonostante la loro natura selvatica sono diventate domestiche. Nessun animale viene soppresso al termine del ciclo produttivo.

“Le quaglie continuano a vivere nella voliera sino alla loro morte naturale – spiega Ruo – Abbiamo scelto di acquistare le quaglie già adulte per dover evitare di uccidere i maschi nati dalla schiusa delle uova, anche perchè essendo equiparate ai selvativi è vietato liberarle nell’ambiente. Non ci piaceva l’idea di fondare un nostro guadagno sulla sofferenza e morte di un altro essere vivente. Inoltre le quaglie, allevate all’aperto, da metà settembre a fine marzo, non producono uova, perché la loro ovulazione è legata alle ore di luce e al calore, quindi per noi in questi mesi rappresentano unicamente un costo”.

Le uova raccolte e inscatolate vengono ritirate da un dipendente della cooperativa che provvede alla distribuzione su prenotazione.

“Le uova di quaglia non sono molto diffuse e sono indicate per le persone che soffrono di allergie alle uova di gallina. Le vendiamo a privati e ristoranti, in confezioni da 18 uova, realizzate interamente in cartone. Sono molto apprezzate da chi segue una dieta vegetariana per le modalità in cui vengono prodotte”.

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 Il progetto è stato eco-friendly fin dagli inizi, dalla costruzione della voliera.

“La voliera è stata costruita dai detenuti con materiali in buona parte di recupero, con i consigli di Laura Ciceri agricoltrice biologica e presidente del mercatino biologico di Casale Monferrato “il Paniere”. E’ una grande serra molto lunga e alta, per permettere alle quaglie di avere spazio a sufficienza, posata direttamente sul terreno. Le zone di riparo per l’inverno sono state realizzare con bancali in legno di recupero”.