Il clima che cambia? Le trombe d’aria

Dopo avervi presentato i cicloni, vere e proprie forze della natura, vorrei continuare la mia panoramica sui fenomeni meteorologici parlandovi di trombe d’aria e trombe marine.

Le trombe d’aria, possono presumibilmente considerarsi a tutti gli effetti dei mini-cicloni che si abbattono su scala ridottissima. Infatti, generalmente hanno un diametro di poche centinaia di metri e ruotano anch’esse in senso antiorario. Presentano la caratteristica forma di un imbuto rovesciato che cala dalle sovrastanti nubi temporalesche o da una cellula temporalesca . E’ dotata di grande forza distruttiva seppur su scala locale, ed in ogni caso è in grado ugualmente di provocare ingenti danni, in quanto all’interno del suo “imbuto” venti e correnti ascendenti e discendenti sono fortissimi. Per fortuna generalmente le trombe d’aria transitano velocemente e stazionano pochissimo su di un medesimo punto. Non stanno mai ferme, procedono zigzagando in maniera imprevedibile. Proprio in virtù del loro rapido movimento, possono colpire in pochissimo tempo più zone di una stessa città/paese.

Le trombe marine sono praticamente uguali alle trombe d’aria, però queste avvengono generalmente in estate e si abbattono su zone marine, quando a causa della forte evaporazione e dell’elevato contrasto termico si formano forti celle temporalesche composte da cumuli nembi ed altre formazioni torreggianti che si ammassano tra loro e si estendono compattamente. Come delle trombe d’aria al loro interno si instaurano forti moti convettivi e correnti ascendenti e discendenti e venti forti che portano poi alla creazione e alla discesa fin sul mare di uno (o a volte più) imbuti capovolti, da cui aspirano acqua e tutto ciò che si trova in mare fino a che la tromba marina non si sposta o esaurisce la sua forza.

tromba daria

Al termine di questa breve ma spero esaustiva presentazione, vorrei condividere con voi alcune mie semplici considerazioni. Questi fenomeni naturali, le tempeste, i cicloni, le trombe d’aria, le super-celle temporalesche, i nubifragi e via discorrendo, al giorno d’oggi si riescono a monitorare e prevedere con una certa accuratezza, anche se non è sempre così. Visti gli ultimi tragici avvenimenti è palese che in Italia dobbiamo migliorare in termini di prevenzione per cercare di evitare o perlomeno limitare danni a persone e/o cose, in particolare alle abitazioni e alle infrastrutture. In primo luogo è fondamentale avere massima cura e massimo rispetto per il territorio, principalmente non edificando in zone a rischio idrogeologico e/o in prossimità delle zone golenali o nelle zone contigue a valle di torrenti e rii o, peggio ancora, sopra corsi d’acqua soffocandoli con asfalto e cemento.