Qual è il modo migliore per correre? Il modo in cui il piede dovrebbe toccare il terreno è uno degli argomenti più dibattuti tra i runner: meglio toccare terra con il tallone, sfruttando il potere ammortizzante delle scarpe, oppure usare l’avampiede?
Un nuovo studio, pubblicato su Medicine & Science in Sports & Exercise e condotto da alcuni ricercatori del Tampere Research Center of Sports Medicine in Finlandia, ha provato a dare una risposta analizzando lo stile e la tecnica di corsa di 286 giovani adulti, con nessuna esperienza di corsa su lunghe distanze e lasciati liberi di calzare le proprie scarpe abituali.
Il risultato? 19 donne e 4 uomini appoggiavano prima le punte. Un numero esiguo, in linea con altri studi secondo i quali la maggioranza dei moderni runner appoggia prima il tallone. Ma che ovviamente non soddisfa i sostenitori del barefooting e della corsa sulle punte, convinti che questo sia il modo naturale e istintivo di correre.
Tuttavia, ancora più interessante è determinare se sia più sano correre sulle punte o sui talloni. Ovvero quale dei due metodi permetta di limitare gli infortuni, traumatici o da stress, a ginocchia, caviglie e tendini d’Achille, i veri punti dolenti di ogni runner. Ed è questo che sostanzialmente hanno voluto scoprire i ricercatori finlandesi quando sono stati confrontati i dati delle 19 donne forefooter con quelli di altrettante donne la cui corsa appoggia prima il tallone.
Il risultato è la più salomonica delle conclusioni: ciascun stile di corsa ha i suoi vantaggi e svantaggi. Secondo Juha-Pekka Kulmala, che ha condotto lo studio nell’Università di Jyvaskyla, non c’è modo di scappare dall’impatto con il terreno: appoggia i talloni e stressi le ginocchia, appoggia le punte e stressi caviglie e tendine d’Achille. Insomma, alla fine non esiste un solo modo corretto e senza dolori di correre, e lo stile di corsa è del tutto individuale.
(foto da Flickr)
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