In Vietnam con Parsifal Reparato | Intervista


Parsifal Reparato
è un giovane antropologo napoletano e da circa otto mesi si trova ad Hanoi per svolgere il suo progetto auto prodotto: Nimble Fingers. Ho conosciuto Parsifal ed il suo lavoro grazie a Facebook, ho visitato il suo sito e subito mi sono appassionato alla sua ricerca. L’ho intervistato via Skype (proprio nel giorno del suo compleanno), quando in Italia erano le 14. 30 e lì in Vietnam circa le 19.

Dalla grande azienda ad Hanoi

Subito dopo la laurea in Antropologia a La Sapienza di Roma, Parsifal iniziò subito a lavorare per un grande gruppo. Ma con un buono stipendio e un contratto a tempo indeterminato, sentiva di “aver veduto l’anima al diavolo”, passando tutta la giornata al lavoro non poteva più coltivare le cose che veramente lo interessavano. Durante un viaggio in Vietnam, Parsifal matura l’idea di lasciare, dopo circa due anni, il suo lavoro di manager. Ma il Vietnam non lo colpì solo per il paesaggio e la sua storia, è la massiccia presenza di fabbriche sul territorio che gli sollecitarono diverse domande che riguardano soprattutto la condizione degli operai. Parsifal cominciò a chiedersi se le sue insoddisfazioni e i suoi sogni potessero essere confrontati e condivisi con quelli dei giovani lavoratori vietnamiti. Parsifal era alla ricerca di un esempio dall’altra parte del mondo del perché non riusciamo più ad inseguire i nostri sogni. Quando cerco di capire se si possa parlare in un “discorso generazionale”, Parsifal ci tiene a precisare che non bisogna estenderlo a tutti i giovani: sono quelli che sono “sotto padrone” ai quali è stato rubato il futuro. È secondo questo approccio che Parsifal è riuscito a costruire una perfetta sintonia con i giovani lavoratori che ha incontrato durante la sua ricerca, al punto che Parsifal parla di “progetto comune”.

I grandi cambiamenti del Vietnam.

La ricerca di Parsifal deve essere necessariamente inquadrata nei grandi cambiamenti che ha conosciuto il Vietnam negli ultimi trent’anni. Fino al 1986 l’assetto economico-sociale del paese era definito dal VAC: ogni abitazione doveva avere un proprio orto, un proprio laghetto per l’itticoltura e un piccolo allevamento. Le grandi coltivazioni venivano inoltre differenziate per ogni villaggio. Questo schema, voluto da Ho Chi Minh, permise a tutti di uscire dalla povertà estrema e di creare un florido mercato interno.

Da circa trent’anni invece è in vigore il Doi Moi: con questa grande riforma economica, il paese rinuncia all’economia socialista per seguire l’economia di mercato. L’entrata dei grandi capitali ha portato un cambiamento della domanda che non è stata più dei beni alimentari. Le terre si sono impoverite ed il lavoro agricolo si è svalutato. I campi non hanno più bisogno di tanti lavoratori come prima, i contadini lasciano le campagne per andare a lavorare nelle fabbriche. Sperano in una buona retribuzione che gli permetta anche di aiutare la famiglia che è rimasta al villaggio. Questo processo porta ad un cambiamento della geografia del paese: uno svuotamento delle campagne ed una sovrappopolazione delle città, con la conseguente crescita velocissima di edifici e capannoni.

Nimble Fingers

Parsifal iniziò a svolgere la sua ricerca ad inizio 2013 ed una serie di eventi fortuiti gli permisero di definire sempre di più il suo focus. Entrò in contatto con il gruppo di ricerca de L’Orientale di Napoli, ma fu l’incontro con il professor Pietro Masina che gli chiarì ulteriormente le idee: non avrebbe raccontato gli operai, ma le operaie. La maggior parte dei lavoratori infatti sono donne, sono preferite rispetto agli uomini perchè sono considerate più “gestibili” e più controllabili, emerge uno stereotipo che vede le donne come meno ribelli degli uomini alle condizioni di lavoro e con grandi capacità manuali. Parsifal parte alla ricerca della sua “informatrice privilegiata”, per cercare di capire veramente le cose come stanno oltre le apparenze. La trova in Bay, una giovane donna appartenente ad una minoranza etnica, che ha lasciato il suo villaggio sulle montagne per andare a lavorare in fabbrica. Nonostante un duro passato alle spalle Bay è una donna forte e risoluta, ed è proprio questo l’aspetto che colpisce maggiormente Parsifal. Alla ricerca segue la realizzazione del film, Nimble Fingers appunto, di cui Bay è la “protagonista”. Le storie che emergono sono purtroppo sempre le stesse: lo sfruttamento del lavoro senza nessuna garanzia, dove i grandi gruppi “spremono quanto più possibile dai lavoratori il plus-valore”. Oltre Bay, Parsifal ha avuto modo di ascoltare molti altri lavoratori. Dai loro racconti emerge l’incapacità di incanalare il loro scontento in una azione condivisa. Il Vietnam sta conoscendo la sua prima rivoluzione industriale e oltre alla forte rabbia, non esiste nessuna coscienza di classe. Pur essendo ancora un paese comunista, deve comunque favorire il capitale straniero ad investire.

Nimble Fingers è un film-documentario sui diritti delle giovani operaie in Vietnam, ma io ritengo che sia molto di più. Parla di mutamenti che, anche se sembrano accadere in un luogo che non ci appartiene, sono molto più vicini di quanto possiamo pensare. Nimble Fingers parla di una umanità che sembra essere sopraffatta del capitale, di una industrializzazione che ha impoverito materialmente e culturalmente le popolazioni locali. Ma è proprio Parsifal, che dal suo sito, vuole dare un messaggio positivo :“ Credere in questo progetto significa dare forza alle giovani generazioni di lavoratori, di precari e disoccupati che non vogliono arrendersi a questo presente e coltivano il sogno di un futuro migliore, nonostante tutto”.

Senza nessuno finanziamento alle spalle, Parsifal sostiene le spese del suo progetto grazie al metodo del crowdfunding: è possibile comprare delle quote che serviranno a coprire i costi di produzione.

Qui potete trovare il sito di Parsifal, mentre qui il link per fare le donazioni.

Nimble Fingers è un validissimo progetto che sono sicuro riceverà il riconoscimento che si merita. Proprio per questo facciamo a Parsifal Reparato i nostri migliori “in bocca al lupo”!

Nimble fingers – crowdfunding from SUTTVUESS NACNE on Vimeo.