Canottaggio che passione!

Oggi “gioco” in casa!
Capirete perché. Parleremo di canottaggio.. e ho rivolto alcune domande proprio a mio marito, che pratica questo sport da quando era bambino. Ha iniziato presso il Circolo Canottieri Napoli e oggi invece si allena presso il Circolo Nautico Posillipo.

Questo sport nasce a Torino il 25 giugno 1892 presso la Reale Società Canottieri Cerea, e a Napoli ha raggiunto il successo grazie ai famosi fratelli Abbagnale. Ma ormai è noto in tutto il mondo.

Il canottaggio è un’attività sportiva che oltre a richiedere sforzo fisico ha bisogno anche di una notevole forza mentale, questo penso sia proprio l’aspetto più interessante. Nonostante tutto è uno sport che può essere praticato a tutte le età, da ì 12 anni in poi, indistintamente da uomini e donne.

Adesso giro la parola ad Andrea,che saprà darci qualche dritta in più in merito a questo sport..e magari potrà indurci persino a praticarlo!

Come si articola l’allenamento di un canottiere?

L’allenamento dei canottieri è diverso dal livello di impegno agonistico, più il livello agonistico sale a livelli professionistici, più l’allenamento raggiunge una frequenza giornaliera ed in alcuni casi anche più di una volta al giorno. In tutti i casi l’allenamento è costituito da tre fasi:

la prima riguarda la fase di riscaldamento con corsa o utilizzo dei remergometri o utilizzo della vasca, la seconda fase può prevedere una serie di esercizi in palestra con pesi e circuito a corpo libero oppure allenamento tecnico su remergometri e/o vasca ed in conclusione la terza fase, consiste nel rilassamento con esercizi di stretching o di allungamento per evitare traumi e lesioni muscolo –scheletriche.

In tutti i casi, comunque, è necessaria sempre la supervisione di uno o più allenatori qualificati che guidano l’atleta e lo correggono al fine di evitare brutti traumi e seguirlo in tutti gli esercizi sia puramente tecnici che semplicemente ginnico/sportivi.

E comunque per tutti i livelli agonistici e non agonistici, essendo uno sport impegnativo, c’è sempre bisogno del controllo da parte di un medico dello sport che prima di iniziare qualsiasi attività sportiva dovrà sottoporre periodicamente l’atleta ad una visita medico sportiva al fine di confermargli l’idoneità o meno alla pratica del canottaggio.

Quali tipologie di barche si utilizzando per questo sport?

Esistono vari tipi di imbarcazioni rispetto alla tipologia di specchio d’acqua su cui vengono effettuate le competizioni.

Infatti il canottaggio può essere praticato a mare, sui fiumi o sui laghi (artificiali e non). Le imbarcazioni, a loro volta, possono essere c.d. fuori scalmo (lo scalmo è al di fuori del bordo della barca e ancorato alla stessa con sostegni e tiranti in metallo n.d.s.), di “punta” (con un solo remo per canottiere) o di “coppia” (ogni canottiere ha due remi). Nella maggior parte delle competizioni marine viene utilizzata un’imbarcazione tipo “Jole” a otto o quattro canottieri, mentre nelle competizioni fluviali o su laghi, si utilizzano imbarcazioni più strette e sfilanti chiamate “fuori scalmo”. Infine, ma non meno importanti delle precedenti esistono le barche di Coastal Rowing e sono imbarcazioni formate da cinque membri di equipaggio (quattro canottieri e un timoniere), di “coppia” e munite di doppio scafo inaffondabile e resistente ad un mare anche agitato. Infatti in questo sport le condizioni climatiche sono importanti poiché per le prime barche è necessaria una buona condizione climatica (velocità del vento e moto ondoso basso), per le ultime invece anche con il mare agitato si può gareggiare.

Infine le barche utilizzate sono di vari materiali, in legno, vetroresina ed oggi quelle più moderne sono costruite con vetroresina mista a fibra di carbonio e leghe di metalli leggeri per gli scalmi; mentre i remi utilizzati possono essere di legno, vetroresina/fibra di carbonio e legno.

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Cosa ti ha spinto a praticare il canottaggio? E quali sono per te le virtu’ di questo sport?

Ho iniziato a praticare canottaggio per caso nel 1988, quando un giorno mio padre mi portò al Circolo Canottieri Napoli al Molosiglio (vicino al Palazzo Reale di Napoli). In quell’anno incontrai i miei primi allenatori il Prof. Antonio Cammarota e il Prof. Franco Borrelli che mi instradarono a questo strano e diverso sport; era strano per l’allenamento e diverso dallo sport che praticavo prima (Pallacanestro) poiché si utilizzavano delle barche che solo con la forza delle braccia e del corpo si potevano muovere.

Le virtù di questo sport sono molteplici, innanzitutto è uno sport diverso dal comune e  ti impone un cambio di prospettiva necessario sia sotto l’aspetto fisico che mentale. Impone un rispetto delle regole, dei ruoli rivestiti dagli allenatori e dell’impegno fisico diverso dal normale. E’ uno sport dove in funzione del tipo di gara che si disputa il risultato dipende da se stessi e dal resto dell’equipaggio; ti impone di fidarti e ti permette di chiedere agli altri di fidarsi di te e di tutti i membri dell’equipaggio di una barca.

Sicuramente sotto l’aspetto fisico dà tanti benefici, anche estetici, infatti è uno sport completo che mette in moto gran parte dei muscoli del corpo.

E’ uno sport che ti aiuta anche nella vita di tutti i giorni poiché ti insegna a mantenere la calma quando serve e a combattere lo stress quotidiano, insomma è una buona palestra di vita!

 

C’è un messaggio ecosostenibile in questo sport?

Ci sono indubbiamente più messaggi ecosostenibili in questo sport.

Il primo è il legame indissolubile al mare e all’elemento acqua in generale, che ti porta a rispettarlo e ad amarlo.

Il secondo è l’attenzione di questo sport all’ambiente, infatti l’impatto ambientale è nullo in quanto gli allenamenti e le gare vengono  praticati su barche a remi senza alcuna forma d’inquinamento.