Arte e riciclo: quando l’arte diventa “utile”

Voglio presentarvi Diego Ciotola, 38 anni, napoletano, ma trapiantato a Milano. Una passione per l’arte che coltiva fin dall’adolescenza.
Ha iniziato con corsi di mosaico e pittura in giro per l’Italia per poi ritrovarsi in un laboratorio sui Navigli con le sue tele e i suoi elementi di riciclo.
Ci siamo dati appuntamento in un caffè e mi ha parlato di sé e della sua arte.

Ciao Diego, è da un po’ che dipingi e nei tuoi quadri notiamo spesso elementi di riciclo. Ci spieghi come e quando ti è nata l’idea di riutilizzare questi materiali?

Tutto è nato perché con la mia pittura ho sempre cercato la tridimensionalità e l’incrocio di materiali diversi in combinazione fra loro. Avevo l’esigenza di rappresentare figure astratte oppure paesaggi urbani che non fossero rappresentati solo con l’utilizzo del colore, da li, l’idea di cominciare a raccogliere materiali diversi da riutilizzare all’occorrenza su tela. Entrare nel mio laboratorio significa trovarsi di fronte non solo colori, tele e pennelli ma anche una raccolta di materiali diversi: legno, ferro, plastica, cartone.

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Quali sono gli elementi di riciclo che più riutilizzi e cosa vorresti trasmettere con questa tecnica?

Diciamo che non mi pongo limiti. Il mio problema attuale è solo lo spazio fisico per la raccolta. L’obiettivo è quello di raccogliere e catalogare tutti i materiali che possono essere reinterpretati e rivalutati. La mia idea è molto semplice: guardare gli oggetti da un altro punto di vista e dare loro una nuova vita. L’idea che qualcosa che era destinata ad essere abbandonata o persa, possa potenzialmente diventare un nuovo oggetto che avrà una vita ben più lunga è molto affascinante.

Si parla molto in questo periodo di ecosostenibilità. Per i tuoi quadri hai mai pensato di usare della pittura ecologica?

Non ancora. Il prossimo passo è utilizzare colori (magari quelli destinati al body painting) che siano privi di sostanze tossiche. Non è facilissimo, soprattutto in termini di costi, utilzzare colori con caratteristiche “eco”. Diciamo che l’offerta è abbastanza limitata. In ogni caso si può lavorare con progetti che rendano visibili quegli artisti.

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Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Una community di artisti e di artlovers. Insieme ad alcuni amici/soci abbiamo lanciato la piattaforma ArtRooms, sarà un luogo d’incontro tra persone che vogliono acquistare arte e coloro che invece producono progetti artistici.  L’obiettivo è quello di rendere ArtRooms elemento di rottura nel panorama dell’arte, vogliamo che questa piattaforma vada oltre le dinamiche tradizionali dei canali dell’arte, rendendo da uon lato l’arte più comprensibile ed accessibile agli acquirenti e dall’altro consentendo e facilitando l’accesso al mercato a quegli artisti emergenti che oggi sono tagliati fuori.  La connessione tra due soggetti solitamente esclusi dal mercato artistico tradizionale,  garantita dalla certificazione, selezione e valutazione delle opere (nostri servizi offerti), consentirà agli artisti di ampliare la propria clientela e agli acquirenti di investire in beni di assoluto valore.

Ecco le sfide di ultima generazione. Ecco chi ancora crede nelle proprie passioni!