Filiera corta: facciamo chiarezza

Chilometro zero, filiera corta, prodotti biologici, equosolidali, insomma termini che fanno parte della nostra vita ma che si tende spesso a confondere. In particolare due concetti vicini come quello di chilometro 0 e filiera corta. Proviamo a fare chiarezza. Non sono la stessa cosa.
Il concetto di filiera corta nel senso economico del termine indica un numero limitato e circoscritto di passaggi produttivi, che nella sua forma più pura può portare anche al contatto diretto tra produttore e consumatore. Lo scopo principale della filiera corta ridurre i costi al consumatore finale dei singoli prodotti.

Negli ultimi anni in particolare il termine filiera corta viene associato al mondo agroalimentare con particolare attenzione a quei prodotti che non necessitano di particolari trasformazioni per essere consumati, come la frutta o la verdura, ma anche la carne o i formaggi. In realtà il discorso si estende a quasi tutti gli alimenti.
Il processo è in se semplice è semplificato e gli intermediari del processo sono solo due, produttore è consumatore. Il primo vende direttamente i suoi prodotti, il secondo compra con consapevolezza alimenti che non hanno subito un complicato e spesso inutile processo industriale. Questo consente una doppia lettura e forse diverse opportunità.I produttori venderanno i prodotti ad un prezzo più giusto e spesso più basso, beneficiando di tutto l’incasso. Per i consumatori di poter decidere e scegliere da dove provengono gli alimenti che mangiano e coincidendo nel modo più vero nel concetto di tracciabilità , che nei processi industriali, seppur indicata ha spesso, una mera dimensione legislativa.

Inoltre la filiera corta è forse, quella che meglio si adatta al sistema agricolo italiano, fatto spesso di piccole e medie imprese che spesso non riescono a collocarsi in modo forte sul mercato, ma che in questo modo e sfruttando questi canali riescono a far conoscere e rivedere i loro prodotti.
Prodotti che spesso sono di nicchia, poco conosciuti, fortemente radicati al territorio in cui crescono, ma che se sfruttati nel modo corretto sono una forza. Utilizzare la filiera corta produttoreconsumatore per una riscoperta del territorio, della stagionalità, sono una delle forze di queste forme di mercato.
Dove potete trovare alimenti a filiera corta? E’ più semplice di quanto sembri: dal contadino a pochi chilometri da casa vostra, o nel commercio equosolidale, ma anche in modo più organizzato e semplice delle Farmer’s Market, in cui un progetto interessante è quello portato avanti da SlowFood con i suoi  “Mercati della Terra”.

 

Brevità del ciclo produttivo