La mobilità è un diritto: abbattiamo le barriere!

L’ultima denuncia in ordine di tempo arriva da un grande del nostro cinema: Bernardo Bertolucci. Nei giorni scorsi il regista ha affidato a Repubblica uno sfogo fatto di parole  e soprattutto di immagini: quelle di “Scarpette rosse”, il supercorto presentato lo scorso anno al Festival del Cinema di Venezia.

Un filmato che mostra gli sconnessi sampietrini delle strade romane dal punto di vista di quelle scarpette, che appartengono al regista; e che poggiano su una sedia a rotelle. Il bilancio, per Bertolucci, è amaro:

“[-….] Non siamo storicamente attenti al mondo di chi non è autosufficiente, non ci sono leggi di garanzia, noi preferiamo una sorta di manutenzione per i disabili, che è una via d’uscita mediocre”

Parole dure, che fotografano una realtà ancora più impietosa: il problema delle barriere architettoniche in Italia è ben lungi dall’essere risolto, eppure se ne parla ancora troppo poco.

Ed è proprio per accendere la luce sulla questione che alcuni ragazzi si sono impegnati in prima persona per rompere il muro delle barriere urbane e sociali, esortando i cittadini a fare propria la lotta per una mobilità sostenibile per tutti, perché riguarda diritti civili fondamentali.

E’ questo in particolare il principio alla base di #vorreiprendereiltreno, iniziativa nata la scorsa estate dalla mente e dall’ironia di Iacopo Melio, studente universitario e blogger  che, come dice lui, si muove “su una sedia a motore truccata da Clio”: a seguito di uno scambio di tweet con l’ex ministro Maria Chiara Carrozza sull’inaccessibilità del trasporto pubblico italiano per i cittadini disabili, con una lettera sul suo blog Iacopo invitava i politici a riflettere non tanto sulle difficoltà del suo vivere quotidiano, quanto sulla solitudine a cui lo condannano: visto che un sacco di incontri romantici avviene proprio in treno o sull’autobus, fino a quando non potrà accedervi liberamente non incontrerà mai la donna dei sogni!

E dopo l’ironia, Iacopo chiedeva a tutti un impegno serio, simbolico ma importante: quello di metterci la faccia e diffondere l’hashtag #vorreiprendereiltreno. Appello subito accolto: migliaia di condivisioni sui social, articoli sulla stampa nazionale e estera, risposte dal mondo della politica e da Trenitalia. E una battaglia che continua e che si rafforza sempre più, perché, come dice Iacopo sul suo sito:

“Lottiamo col sorriso, per i diritti di tutti, contro ogni barriera”

Una passeggiata per provare la disabilità: è questa invece l’idea del  movimento culturale La Skarrozzata, nato nel 2011 a Bologna, che organizza percorsi in carrozzina nei centri storici delle città italiane per sperimentare concretamente cosa significa la mobilità sulla sedia a rotelle. Anche qui, si lotta con il sorriso: l’obiettivo è conoscersi e confrontarsi, puntare sull’integrazione sociale per far prendere coscienza delle mille barriere che ogni giorno rendono le nostre città ostili a chi ha problemi di mobilità. Barriere che purtroppo non sono solo urbane: sono anche mentali, si chiamano indifferenza, paura, non conoscenza. Ecco che, allora, “calarsi nei panni degli altri” diventa uno strumento efficace perchè l’impegno per una mobilità sostenibile divenga un obiettivo condiviso.

La Skarrozzata – di cui è testimonial l’artista Alessandro Bergonzoni – è anche molto altro: iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, come progetti educativi, laboratori, attività di sport accessibile; consulenza ad enti pubblici e privati in tema di accessibilità, avvalendosi anche del supereroe creato ad hoc #ToroSeduto; infine, il premio d’arte contemporanea nazionale No Boundaries, rivolto a giovani artisti con lo scopo di portare nel mondo dell’arte una riflessione su disabilità e accessibilità urbana. Inoltre, grazie al sito Wheelmap.org è possibile effettuare una ricerca di luoghi pubblici filtrandoli sulla base del grado di accessibilità per le sedie a rotelle, e contribuire a mapparne di nuovi.