La morte ecosostenibile

Memento mori dicevano i latini.

Ebbene sì, prima o poi tutti ci dobbiam passare. La morte è un fatto naturale ed ha un forte impatto sulla nostra mente.

Ma vediamo di sdrammatizzarlo.

Come? Se in vita eri un fan della ecosostenibilità e dello stile di vita green, chi può farti rinunciare a tutto ciò anche nell’aldilà? Perché non riposare in un contesto che hai fortemente voluto e vissuto in vita? Ecco, oggi ci sono molte aziende che hanno un vasto assortimento di produzione eco. Esistono bare in bambù, in vimini, di alghe. Bare realizzate pressando carta da giornale. Ma non solo, anche tutto ciò che concerne la sepoltura: sudari costituiti da ben cinque strati di lana, bauli fatti di iuta o in legno certificato e sostenibile.

L’azienda Ecoffins produce bare e urne cinerarie eco-friendly, organiche e completamente biodegradabili. Fatte di foglie di banano o intessute a mano.

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La società olandese Ibis produce librerie e fioriere che al momento opportuno possono diventare bare.

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Insomma un campionario illimitato e paradossalmente divertente da scegliere prima “della fine”, forse anche per alleggerirci la coscienza nella nuova vita futura.

Non è da trascurare l’impatto sull’ambiente boschivo. Le bare tradizionali sono realizzate con grossi pezzi legno. Le stime indicano che per una sola bara viene utilizzato l’equivalente di un campo da calcio di foresta primaria. Inoltre l’utilizzo delle eco bare, da un punto di vista di decomposizione, impiegano dai sei mesi ai due anni rispetto alle tradizionali.