L’anno nero dell’agricoltura Italiana

Lo sappiamo tutti,  l’emergenza mal tempo mai come quest’anno ha fatto parlare di sé: bolle d’acqua improvvise, caldo in pieno Novembre, freddo a Giugno, Luglio. Insomma se è vero che non ci sono più le mezze stagioni, è pur vero che il clima sembra veramente impazzito. Le conseguenze principali di questa metamorfosi ambientale ricadono come sempre sulla nostra amata Terra, ancor più su uno dei settori forti del paese Italia: l’agricoltura. Secondo le stime di Coldiretti  questo può essere definito l’annus horribilis per tutto il sistema agricolo italiano.
Le recenti inondazioni in Liguria, e non solo, hanno fatto stimare, secondo Coldiretti oltre 500 milioni di euro di danni tra: serre inondate , terreni franati, vigneti pregiati andati distrutti.
Altro fattore determinante, le temperature. Il freddo che solo adesso inizia ad affacciarsi, ha peggiorato ancor più una situazione già complessa. Ritardando la fioritura di quei vegetali tipicamente invernali, e  quindi anche la tutela della biodiversità che è tanto cara alla tradizione italiana ed a noi di Econote in più occasioni. Facciamo l’esempio del cavolo bianco, che quest’anno apparirà pochissimo sulle nostre tavole e con moltissimo ritardo rispetto alle solite attese stagionali.
Tutto questo ovviamente ricadrà sui prezzi dei prodotti al mercato e sulla qualità di certi prodotti.

Il caso più eclatante però, sembra essere quello del buon caro e amatissimo olio extravergine di oliva. Uno dei prodotti d’eccellenza italiana, è più che mai in crisi.
Il clima caldo ha permesso lo sviluppo di un insetto: la mosca olearia, uno dei peggiori nemici del frutto d’oro. Il verme infatti insinuandosi nel nocciolo non è visibile dai contadini durante la coltivazione, ma dopo la premitura, durante i giorni di posa, il grasso del verme sale a galla contaminando quintali e quintali di olio extravergine che va purtroppo buttato via.
Chiaramente questo si riflette sui costi.
I danni dei coltivatori sono incalcolabili. Coldiretti l’ha addirittura definito << l’apocalisse dell’olio italiano>>.  Provate a cercare l’olio novello in questo periodo ( la premitura è terminata da poco e secondo le medie stagionali sarebbe questo il momento migliore per assaporarlo). Ne troverete pochissimo e con prezzi che arrivano addirittura ad un +40%, ma con una qualità non d’eccellenza. Come sempre davanti ad una crisi chi ne perde sono sempre i consumatori che si ritroveranno sulle loro tavole, olio per la gran parte non italiano. E’ sempre Coldiretti Campania  ad avvisarci che sulle nostre tavole quest’anno la faranno da padrone le contraffazioni (olio venduto come extravergine ma che è miscelato invece con oli di dubbia provenienza) e quelli provenienti da Spagna e Grecia, ma venduti come Italiano.

Quello che possiamo consigliarvi seguendo anche le linee guida Coldiretti è di leggere attentamente le etichette, guardare la provenienza e se potete cercate di acquistare olio Italiano, cercando di aiutare il cuore pulsante della nostra economia.

Mosca olearia Oliveti