Schisceta Reverse: a poche settimane dall’avvio di Expo 2015, METRO Cash and Carry lancia un nuovo movimento per coinvolgere tutti, ristoratori e consumatori finali, nell’impegno contro lo spreco di cibo. Un’iniziativa che vede la partecipazione di partner come il WFP (World Food Program dell’ONU) e il Banco Alimentare e che prende il nome da una vera e propria istituzione milanese: la mitica schisceta, ovvero il pranzo in ufficio con ciò che si porta da casa. Ma perché reverse?
Perché, come spiegano i promotori, “Reverse spiega come la società sia cambiata: se un tempo la schisceta rappresentava il portarsi il cibo da casa, oggi il mondo va un po’ al contrario. Tutti hanno meno tempo per preparare il cibo a livello domestico e spesso farebbe comodo portare a casa quello che si è pagato ma non consumato al ristorante. Da qui l’idea di incoraggiare e studiare una schisceta “al contrario”. Lo scopo di Schisceta Reverse, presentata da METRO con un evento che ha visto riuniti più di 1000 titolari di esercizi pubblici per affrontare insieme la sfida di Expo, è di incoraggiare due nuove abitudini: per i ristoratori, quella di preparare la cosiddetta doggy bag, ovvero la confezione con il pasto e le bevande avanzate dal cliente; per i consumatori, quella di richiederla.
Questo perché, mentre negli Stati Uniti e in molti altri Paesi esteri la doggy bag è una pratica consolidata, in Italia stenta a decollare. Ma il problema dello spreco di cibo è ancora una realtà con numeri da brivido: secondo l’indagine di Coldiretti/Ixè presentata lo scorso febbraio, benché nel 2014 il fenomeno sia notevolmente diminuito facendo registrare un taglio degli sprechi alimentari per il 60% della popolazione, nello stesso anno ogni italiano ha buttato nella spazzatura ben 76 kg di prodotti alimentari.
Una quantità inaudita, se si pensa a chi invece lotta per un pezzo di pane. L’indagine ha fotografato anche la situazione sulla propensione verso la pratica della doggy bag: il 33% dichiara di non avere problemi a portarsi il cibo a casa, ma di questi solo il 10% lo fa regolarmente e il restante 23 solo qualche volta; dalla ricerca è inoltre emerso che ben il 24% degli intervistati al ristorante non chiede di avere gli avanzi del proprio pasto semplicemente perché prova imbarazzo nel farlo.
E’ quindi necessario che tutti gli operatori della ristorazione e della ospitalità mettano in moto un comportamento ancora più responsabile e attento in chiave di sostenibilità ambientale: ed è proprio questo lo scopo che METRO vuole raggiungere con Schisceta Reverse – cogliendo l’occasione di EXPO, che vede tra i suoi temi proprio la lotta allo spreco di cibo – con l’auspicio che gli operatori si impegnino a limitare il più possibile l’impatto sul territorio che la loro attività avrà in occasione di Expo, così come in futuro.
Anche perché, ad oggi, la percezione che il settore ha della propria influenza sull’ambiente può essere sicuramente migliorata: secondo i dati dell’Osservatorio METROnomo, realizzato da IEFE Bocconi in collaborazione con METRO, “il 49,2% ritiene la propria attività troppo piccola per produrre impatti significativi”. Ma, allo stesso tempo, gli operatori mostrano di essere consapevoli della grande importanza della sostenibilità: ben il 78% la considera infatti una leva strategica per il proprio business e il 35% dichiara di aver avuto l’opportunità di differenziare la propria offerta in modo rilevante proprio grazie ad azioni sostenibili. E una di queste attività potrebbe proprio essere una bella confezione di Schisceta reverse per ogni cliente.
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