La corretta raccolta dell’olio usato

Quando parliamo di raccolta di olio usato o esausto, dobbiamo fare una prima e fondamentale precisazione:  di che tipo di olio si tratta?

In linea di massima, gli “oli esausti”  possono appartenere a due grandi categorie, da cui dipendono poi le attività di raccolta e smaltimento/recupero finale: olio vegetale e olio minerale.

CONOEPer olio vegetale viene inteso il cosiddetto “olio da frittura” o “da cucina”, di origine quasi esclusivamente domestica che, una volta utilizzato, deve essere eliminato. Essendo stato a contatto con alimenti ed avendo così subito delle variazioni alla propria naturale struttura, l’olio vegetale esausto può essere pericoloso sia per l’ambiente (suolo, sottosuolo, falde acquifere) che per gli esseri viventi, se non recuperato/smaltito correttamente.

In Italia esiste un consorzio, il C.O.N.O.E., che ha la funzione di controllo e di monitoraggio della filiera oli e grassi esausti ai fini ambientali a tutela della salute pubblica e, inoltre, di diminuire progressivamente la dispersione del rifiuto riducendo così l’inquinamento.

COOUSi parla invece di olio minerale, spesso chiamato “olio lubrificante”, quando l’origine è da definirsi di tipo industriale e la base strutturale è appunto minerale o sintetica, come ad esempio l’olio per il motore a combustione degli autoveicoli o l’olio minerale per i macchinari industriali. Una volta esaurita la sua funzione, anche l’olio minerale dovrà essere avviato al corretto recupero/smaltimento, per i motivi già descritti per l’olio vegetale.

Per gli stessi scopi previsti nella filiera dell’olio vegetale, anche per l’olio minerale è stato istituito un consorzio nazionale, il COOU (Consorzio Obbligatorio Degli Oli Usati).

contenitori_oliE cosa dobbiamo fare, qualora dovessimo “disfarci” di olio vegetale o olio minerale? La pratica corretta più diffusa in Italia è il conferimento nelle isole ecologiche comunali, in appositi contenitori per la raccolta separata delle due tipologie. La raccolta ha inizio ovviamente al termine dell’utilizzo dell’olio, ad esempio dalla cucina domestica o quella dell’attività (bar, ristorante, mensa,…) per l’olio vegetale che, una volta raggiunto un adeguato volume di “rifiuto”, può essere portato nelle aree ecologiche.

Ma ricordiamo sempre che è dovere di ogni cittadino informarsi presso il proprio Comune sulle modalità e sulle regole stabilite in tema di raccolta differenziata.

Infine, non smetteremo mai di ricordare che è assolutamente vietato gettare l’olio (di qualsiasi tipo esso sia) nel lavandino o direttamente negli scarichi: come già detto, oltre ad intasare le reti fognarie, si inquinerebbero le falde acquifere con conseguenze irreversibili per l’ecosistema e per gli esseri che vi ci abitano.