Il Giardino Scientifico Allargato: per un Nuovo verde scolastico

Con Città Metropolitana potrebbe finalmente cambiare anche il volto del verde pertinenziale agli edifici scolastici di competenza dell’ex Provincia: la proposta dell’agronomo Rino Borriello

Con Città Metropolitana potrebbe finalmente cambiare anche il volto del verde pertinenziale agli edifici scolastici di competenza dell’ex Provincia: la proposta dell’agronomo Rino Borriello

 

Con l’istituzione della Città Metropolitana di Napoli c’è da auspicarsi che il settore scolastico, nella sua intera compagine, non sia messo a margine del processo evolutivo del Territorio, ma che ad esso vengano dedicate le attenzioni necessarie  ad implementarne i collegamenti con le diverse realtà socioculturali di cui il territorio stesso si compone.

La scuola è fra le più importanti agenzie formative del sapere e del grado di civiltà, nonché dei comportamenti che saranno propri dei cittadini, oggi affidatele in qualità di allievi.

Da tempo si è sottolineata l’importanza pedagogica dei luoghi in cui si “celebra” e si “vive” la trasmissione del sapere fra le generazioni, un sapere che non può sottrarsi al confronto con i territori didattici ad essa “esterni” e che costituiscono un’aggrovigliata carta geografica dei luoghi dell’educare. La scuola quindi, è oggi chiamata ad esibire i propri connotati di “agenzia aperta” sul territorio, inclusiva dell’offerta di formazione sperimentale, attraverso la quale attuare un modello di reciprocità culturale con l’ambiente esterno, nel quale esistono beni, risorse culturali e paesaggistiche, comprensibili e fruibili soltanto se partecipati di persona.

Concorso Bisceglie4
Giardino scientifico proposto al Concorso Scuole del Levante (secondo posto) su progettazione dell’Arch. Riccardo Florio ed Agr. Rino Borriello.

Date per acquisite le informazioni relative all’importanza degli spazi verdi in un qualsiasi contesto urbano, in questa sede intenderei sottolineare le peculiarità del verde scolastico e di come i giardini, in particolar modo quelli per cui è richiesta la duplice finalità estetico-didattica, possano identificarsi come il luogo privilegiato in cui accogliere alcuni elementi tipici della naturalità del comprensorio, mostrandoli agli allievi, secondo un progetto che non si limiti all’esposizione “museale” delle varie specie vegetali, ma che – inserito in un circuito dialogico fra le varie scuole – determini un sapere esperienziale, con dinamiche partecipative e sociali, le quali vadano anche al di là del mero apprendimento scientifico.

Il fatto è di estrema importanza per il nostro territorio che, in fatto di “naturalità”, ha conservato molto poco, ma che conserva nei grandi parchi cittadini (Parchi delle Regge Borboniche di Capodimonte, Caserta, Portici) nonché della Villa Floridiana al Vomero, grandi composizioni a lecceta la quale, come ben si sa, è la formazione boschiva climax delle nostre aree costiere.

Nel proporre un modello di verde didattico, tale da poter essere accolto, studiato e conservato, nelle pertinenze scolastiche, ci si accorge che non è possibile dettare linee progettuali in senso lato e valide per tutto il comprensorio metropolitano, e questo perché lo spazio disponibile per il verde, non è uguale per tutte le sedi scolastiche.

E’, invece, possibile indicare uno stile progettuale del verde scolastico, ovvero un insieme di regole atte a definire la composizione floristica dei gruppi di essenze che non dovrebbero mancare negli spazi verdi di pertinenza scolastica, pertinenza questa che non viene più legata ad ogni specifica sede scolastica, ma che rientrerebbe in un più ampio concetto di “giardino scientifico allargato” che colleghi in un fil rouge tutte le sedi presenti sul territorio. Col termine di giardino scientifico allargato, intendo proporre quindi, un percorso scientifico-didattico che si sviluppi ed accomuni tutte le scuole presenti sul territorio metropolitano.

Infatti, per ovvi motivi, può capitare che in alcune pertinenze scolastiche ci sia lo spazio disponibile per l’introduzione di numerosi esemplari arborei e di gruppi di arbustive; in altre vi potrebbe essere disponibile lo spazio per realizzare addirittura piccoli “orti botanici” illustranti la Flora vesuviana ; in altre ancora, mancando lo spazio indispensabile a siffatte composizioni, si potrebbero istallare soltanto le tabelle didattiche, di cui si dirà, e che fungono da punto di partenza per itinerari didattici sul verde scolastico presente in Città Metropolitana.

Scuola per scuola, si verrà quindi a formare un percorso scientifico sulla naturalità dei luoghi, al quale possa poi aggiungersi, laddove ci siano spazi sufficienti, un orto botanico “agrario”, per la disamina della componente agraria del territorio, sul modello di quello che si realizzò nel Museo della Civiltà Contadina a Somma Vesuviana.

Il legame fra le varie pertinenze, sarà costituito dall’inserimento, presso ogni Scuola di Tabelle didattiche, riportanti non soltanto le notizie relative al verde presente negli spazi di quella data Scuola, ma anche informazioni sulle essenze che è possibile incontrare in ogni sede scolastica del comprensorio, questo per agevolare il lavoro didattico dell’insegnante.

Per ogni sede scolastica, ma soprattutto presso le scuole primarie e medie, si può proporre altresì l’istallazione di una cassetta lichenica contenente qualche grossa pietra lavica colonizzata dallo Stereocaulonvesuvianum Pers., opportuna ai fini didattici, perché illustra una delle specie licheniche più importanti del Vesuvio, sia perché intorno ad essa potrebbero svilupparsi percorsi educativi inerenti lo studio degli indicatori biologici della qualità dell’ambiente cittadino. Per gli allievi delle scuole superiori si potrebbe invece introdurre un programma di studio della Biodiversità lichenica, creando connessioni in rete fra allievi di scuole posizionate in ambienti più salubri con quelli di altre scuole posizionate nei centri cittadini. Il confronto fra i dati, darebbe l’opportunità di mappare il parametro “qualità dell’aria” nel territorio, conferendo all’esperienza scientifico-didattica, la significanza di utilità sociale.

Linee Guida VesuvioGià nel 1999 pubblicai le Linee guida dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio per l’arredo a verde e la didattica ecologica delle aree prospicienti gli edifici scolastici di pertinenza dei comuni del Parco (Borriello R., Fraissinet M. ,1999) con l’intento di favorire la diffusione di un modello di Verde Didattico che fungesse da raccordo fra le diverse realtà ambientali presenti nel territorio del PNV. In esse si prefigurava l’intento di creare percorsi didattico-naturalistici, partendo dal verde delle pertinenze scolastiche, imperniato sull’illustrazione e la coltivazione degli elementi tipici della Lecceta, della Macchia Mediterranea e della Vegetazione presente nel Parco Nazionale del Vesuvio, partendo dagli endemismi arborei ivi presenti e rappresentati dall’Ontano napoletano (Alnus cordata Loisel.) e dall’Acero napoletano (Acer neapolitanum Ten.), dei quali auspicammo la messa a dimora di alcuni soggetti, nelle pertinenze scolastiche di ogni distretto.

Nelle sedi con ambienti soleggiati e soprattutto in prossimità dei Licei, si potrebbe inserire qualche esemplare di Cedro licio o Ginepro dei Fenici (Juniperusphoenicea), specie di arbusto litoraneo molto elegante, ricca di simbolismi e di rimembranze storiche ed il cui nome ricorda l’antica scuola di Aristoletele la quale venne chiamata Liceo appunto perché si trovava accanto al Tempio di Apollo Licio, contornato da queste splendide piante.