Quali sono le differenze tra Dop e Igp?

Il 2016 in Italia si apre con un felice primato, si è registrata un impennata del +19%  per la vendita di prodotti di agricoltura biologica, o più comunemente detti “bio“.

Un italiano su 5 infatti sceglie prodotti green e legge con attenzione le etichette prediligendo alimenti biologici con preferenza di quelli freschi come il latte e le uova, ma soprattutto frutta e verdura.

Un fenomeno particolarmente positivo che si insinua nel trend di attenzione e alimentazione consapevole  , utili per la salute dell’uomo e delle Terra, iniziato già da qualche anno.

Sempre più persone sono quindi attente a quello che portano in tavola, leggono con attenzione le etichette, conoscono e si informano.
Esistono due certificazioni che vengono spesso cercate come sinonimo di qualità dei prodotti, Dop e Igp, che insieme al meno noto Stg  indicano prodotti particolarmente legati ad un territorio, e i cui spazi sono riconosciuti da due regolamenti specifici:

  • Reg. CE n° 510/2006 Denominazione di Origine Protetta (DOP) ed Indicazioni Geografiche Protette (IGP);
  • Reg. CE n° 509/2006 Specialità Tradizionali Garantite (STG)

Cosa indica il marchio DOP?

Dop sta per “denominazione di origine protetta” e indica un’area geografica delimitata che serve a distinguere un prodotto, agricolo od alimentare nato e originario di quel luogo. Per questo tutte le caratteristiche organolettiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico in cui è prodotto ( comprensivo anche di fattori naturali e umani).
Quello che conta,perchè un prodotto possa essere considerato Dop, è che tutto il processo, dalla produzione alla trasformazione, fino all’elaborazione finale avvengano nella stessa area considerata protetta e tutelata secondo rigidi disciplinari.

etichetta pomodoro

Marchio IGP

Per IGP si intende “indicazione geografica protetta” e si intende un area geografica determinata che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di quella zona  e di cui una determinata qualità, particolarità, reputazione o qualsivoglia altra caratteristica organolettica possa essere attribuita all’origine geografica.

E’ essenziale che almeno una delle parti produzione, trasformazione o elaborazione avvenga nella stessa area. Questa è anche una delle principali differenze con il prodotto Dop, in cui tutte le fasi devono avvenire nell’area. In questo caso, diventa sufficiente una sola parte della filiera avvenga in luogo difatti si parta di indicazione geografica.

E il meno noto Stg?

Questo tipo di marchio è senz’altro il meno noto sta per “specialità tradizionali garantite” e identifica quei prodotti agroalimentari, non legati ad uno specifico territorio, ma tali che si caratterizzano per il metodo di produzione tipico tradizionale.

Ad essere tutelato in questo caso non è tanto l’area geografica ma il modo di produzione, spesso tradizionale, che tutela e mantiene in vita prodotti e passaggi millenari.

Conoscere questo tipo di etichette aiuta noi consumatori ad essere sempre più attenti nella scelta di quello che mettiamo nel carrello della spesa, ma aiuta anche il territorio italiano, ricchissimo di prodotti di eccellenza ad essere tutelato, prodotto e valorizzato da un mercato sempre più globale.

 

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