Da un sottomarino russo in fondo al mare fuoriescono ancora radiazioni

La Norvegia ha trovato un livello di radiazioni 800.000 volte più alto del normale all’interno di un relitto di un sottomarino della marina russa, il Komsomolets, affondato nel Mare di Norvegia nel 1989 dopo che un incendio a bordo uccise 42 marinai.

Alcuni ricercatori norvegesi e russi hanno trovato che da una piccola falla della conduttura di ventilazione fuoriesce ancora del cesio radioattivo. In questo periodo, in cui la serie tv Chernobyl ha richiamato alla memoria tremendi disastri nucleari, questo suona come un tremendo allarme.

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Non è allarmante

Invece gli studiosi rassicurano. La perdita non è allarmante, dal momento che il materiale radioattivo è stato rapidamente diluito nell’acqua. Per di più, il relitto si trova molto in profondità, a più di 1500 metri, e la zona non è ricca di pesci. Quindi, concludono, nessun pericolo per uomini e animali.

Certo, deve far riflettere come un relitto in fondo al mare da 30 anni possa ancora emettere radiazioni. Sono stati prelevati dei campioni e verranno ulteriormente analizzati, per essere più tranquilli. Il relitto affondò portando con sé due siluri nucleari con testate di plutonio. La maggior parte dei marinai morì o a causa dell’incendio, o nel gelido mare del nord.

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Norvegia e Russia hanno monitorato regolarmente le radiazioni nell’area dal disastro, a volte in spedizioni congiunte.

Queste le dichiarazioni di Hilde Elise Heldal, il capo della spedizione.”Abbiamo prelevato campioni di acqua dall’interno di questo condotto perché i russi avevano documentato perdite qui negli anni ’90 e nel 2007″. Ha poi continuato “I livelli rilevati erano chiaramente superiori a quelli normali negli oceani, ma non erano allarmanti”, ha detto.