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La svolta eco di Barbie per riconquistare Ken

Anche Barbara Millicent Roberts, più conosciuta come Barbie, avrà la sua casa eco-friendly.

Del resto lei, la più modaiola dei giocattoli dagli anni Cinquanta ad oggi, non poteva restar fuori dalla tendenza di tanti VIP che apprezzando l’eco-style per le proprie dimore. La Mattel ha indetto un concorso con L’AIA (American Institute of Architects) per disegnare una dream house completamente eco-sostenibile. La nuova dimora della bambola più famosa del mondo è una villa di 450 mq (proporzionati alle dimensioni del giocattolo)  immaginata sulla spiaggia di Malibu e con davanti solo l’Oceano Pacifico. La casa è a base di materiali naturali come il bamboo ed è dotata di panneli fotovoltaici. Il concorso se lo sono aggiudicato due giovani studentesse della School of Design dell’Università di Harvard, peccato però che resterà soltanto un prototipo e non entrerà mai nelle camerette delle bambine. Troppo cara da realizzare.

Questa operazione rientrerebbe a tutti gli effetti sotto la voce greenmarketing, ma ai più puzza di greenwashing. La Mattel negli ultimi mesi ha avuto non pochi problemi legati all’impatto ambientale che crea con il packaging delle Barbie. L’azienda americana, insieme ad altre multinazionali del settore come Lego, Hasbro e Disney sono state accusate di creare seri problemi all’ambiente con i packaging dell’Asian Pulp and Paper, prodotti con il legno della foresta pluviale indonesiana, rifugio di specie minacciate d’estinzione come la tigre di Sumatra. A far sudare “verde” la Mattel ci ha pensato Greenpeace durante uno dei suoi attacchi ambientalisti.

A giugno scorso gli attivisti di Greenpeace lanciarono lo scoop “Ken molla Barbie”. Una rottura dopo ben mezzo secolo di amore annunciata attraverso un video virale in cui Ken scopre che la sua fidanzata è una serial killer e legge un dossier dove viene snocciolato la multinazionale di Singapore Asian Pulp and Paper (App) e Barbie fossero complici dello scempio ambientale che si sta perpretando nella foresta pluviale indonesiana. In seguito, Mattel e la collega Lego hanno ammesso di essere coinvolte nella deforestazione. Il 5 ottobre scorso c’è stata la svolta.

Mattel ha annunciato che interromperà i propri rapporti commerciali con aziende che distruggono la foresta indonesiana e ha imposto una condizione vincolante a tutti i propri fornitori: evitare fibre di cellulosa provenienti da aziende notoriamente coinvolte in fenomeni di distruzione forestale. Tra queste, il gruppo Asia Pulp and Paper (APP).  “Non c’è posto in questo paradiso di biodiversità per aziende che vogliono distruggerla per produrre packaging usa e getta. – commenta Chiara Campione, responsabile della Campagna Foreste di Greenpeace Italia – Mattel lo ha capito e ha sviluppato delle nuove e responsabili politiche di acquisto della carta.”

Intanto la casa eco-sostenibile di Barbie resta solo un prototipo, che potrebbe essere strategico anche per un altro asset di marketing e non solo per dare una rinfresca di verde allo storico marchio. Si vocifera che a breve verrà lanciata Barbie architetto. Chi lo sa, con la sua nuova carriera e una mega villa a impatto zero Barbie potrà riconquistare il suo adorato Ken. Starà lì sulla porta ad attenderlo: “Ken torna! Sta casa aspietta a te!”.

Ken molla Barbie! Il video di Greenpeace.

Mila Orlando

Dopo aver vissuto a Londra, Roma e Milano, ora è stabile a Napoli. Il marketing e la comunicazione sono il suo pane quotidiano, ma la sua vera passione è la scrittura. Quando può scrive racconti, in passato ha collaborato con diverse testate giornalistiche e ha diretto un quotidiano locale. Il suo motto è: “la Terra non è nostra e dobbiamo trattarla bene per quelli che verranno” .

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