Categories: Clima

Il clima che verrà: conclusioni

Se vuoi leggere la prima parte dell’intervento di Roberto Diberti clicca qui.

Cosa sostengono le varie organizzazioni, enti ed istituzioni  internazionali che si occupano di climatologia ? I più grandi  esperti continuano a sostenere  la tesi  del “Global warming” ossia del cosiddetto “riscaldamento globale”, ipotizzando già i primi cambiamenti ed effetti nel medio termine, con tutta una serie di  cambiamenti, tra i quali la  progressiva carenza idrica, la desertificazione progressiva di vaste zone del pianeta,  l’innalzamento del livello delle acque degli oceani, la scomparsa di vari atolli, isolette e addirittura la sommersione di importanti centri costieri  per via di un futuro scioglimento dei ghiacci della calotta polare e dello spesso permafrost che avvolge la più grande isola del mondo, la Groenlandia.

Foto da www.freeimages.com

A proposito di previsioni e ipotesi, vorrei ricordare che negli anni 90, ed in particolare verso la fine di quel decennio, iniziarono a girare una serie di articoli sul clima che ipotizzavano che intorno al 2015/2020 avremmo avuto anche in Europa ed in Italia un generale inaridimento, con la desertificazione della Spagna, di parte dell’Italia meridionale, e la scomparsa di buona parte dei ghiacciai dalle Alpi e la carenza di acqua, ma l’unica vera conseguenza di quella campagna mediatica fu la  successiva privatizzazione degli acquedotti (che in precedenza erano per la maggioranza comunali) e  l’immediato  ed assolutamente  ingiustificato aumento delle tariffe dell’acqua potabile.

Recentemente l’ I.P.C.C. (Intergovernamental  Panel Climatic Change) ha elaborato un documento che analizza tutta una serie di dati e sostiene una azione comune tra paesi per contrastare il Cambiamento Climatico al fine di meglio utilizzare le risorse idriche, e sempre a proposito di conferenze sul clima, quest’anno a Montreal dal 16 al 31 Agosto,  si terrà una Conferenza Mondiale pubblica sulla Meteorologia,  la W.W.O.S.C.  (World Weather Open Science Conference), che metterà insieme per la prima volta a confronto esperti in meteorologia e gli utilizzatori  professionali dei vari servizi meteo.

Conclusioni finali                               

Negli ultimi decenni nel  clima mondiale sono cambiate diverse cose, effettivamente  i ghiacciai sono parzialmente diminuiti nelle dimensioni (alcuni sono effettivamente scomparsi) e in molte zone vi sono state incredibili ondate di calore, tempeste di sabbia e prolungati periodi di siccità, altre zone sono ripetutamente state colpite da uragani, tifoni, cicloni e piogge torrenziali devastanti, grandinate eccezionali  ed altri eventi che hanno causato migliaia di vittime e feriti e danni incalcolabili, dovuti a volte anche alla costruzione di case e infrastrutture in aree golenali o fluviali o comunque non idonee alla loro realizzazione.

Inoltre abbiamo avuto tutta una serie di problematiche  dovute all’immissione nell’ambiente dei gas C.F.C., utilizati nei condizionatori,  negli  spray etc, inoltre  c’e stato il problema relativo al buco dell’ozono, alla nina, al nino, agli spostamenti anomali dell’Anticiclone delle Azzorre, dell’Anticiclone Siberiano, della depressione semipermanente dell’Islanda, sconfinamenti dell’Anticiclone africano e quant’altro. Ma in questi ultimi 2-3 anni le cose sono nuovamente cambiate  e  (almeno qui in Italia ed anche in Europa), abbiamo nuovamente avuto abbondanti piogge nei vari periodi dell’anno (in alcuni casi troppe piogge in poco tempo) e sono tornate abbondanti e anche precoci le nevicate sulle catene Alpine, Appeniniche e Montane.

Inoltre  tempeste di neve hanno interessato in questi ultimi anni zone del Medio Oriente, del Nord Africa ed altre zone aride  e dal clima desertico. Finalmente  come non accadeva da diversi anni, si è potuti tornare ad utilizzare a pieno regime gli impianti sciistici sia in alta quota che a bassa quota, ivi comprese le stazioni minori (naturalmente con le dovute eccezioni). Per quanto attiene le piogge, in buona parte dell’Italia e dell’ Europa non si sono registrati periodi di siccità o penuria di acqua, (salvo casi sporadici e di breve durata), anzi è aumentato il quantitativo delle piogge cadute, seppur con una diversa distribuzione  delle stesse sul territorio. Recentemente si sono registrati timidi segnali di ripresa dei ghiacciai sulle Alpi e nella zona della calotta polare artica dove nel mese di ottobre 2013,  secondo i dati raccolti dall’N.S.I.D.C. i ghiacci artici hanno fatto registrare un incremento, e  tra l’altro si sono anche abbassate le temperature rispetto alle ultimi estate e questo anche  su gran parte del Mar glaciale Artico ed a Nord della Groenlandia, e  questo fa ben sperare per il futuro.

Con molte probabilità (a mio giudizio)  nonostante tutti i pessimismi sollevati dai vari Enti ed Istituti di Climatologia  ed Esperti di Meteorologia, il Clima (in Italia e nell’Emisfero settentrionale in generalevada sì cambiando, ma verso un clima nuovamente più fresco, come lo era in altre epoche, anche perché nei secoli si sono alternati o susseguiti vari periodi ora un po’ più caldi ora un po’ più freddi caratterizzati da inverni rigidi, insomma praticamente continuerà a piovere sul bagnato ed a non piovere nelle zone aride o desertiche, dove semmai la siccità e la penuria di acqua probabilmente aumenterà. Allo stato attuale nessuno può  affermare con certezza assoluta se è giusta la tesi del Riscaldamento globale, oppure la tesi  di un lieve Raffreddamento Climatico o addirittura l’inizio di una nuova mini Era Glaciale, come teorizzato dal Prof. Landscheidt, ma per il momento solo il lento trascorrere del tempo potrà indicarci la strada intrapresa dal Clima del  nostro straordinario pianeta.

Roberto Diberti

Nato a Torino nel 1963, vive a Pino torinese con la moglie e due figli. In servizio nell'Esercito Italiano quale 1° Maresciallo, presso il Centro Documentale di Torino è appassionato di meteorologia, di climatologia e di Space Weather. Approda ad Econote come sostenitore di un graduale ritorno ad un clima più freddo per via dell'interazione tra l'attività solare ed il clima. Appassionato di Radiotelecomunicazioni, è titolare di stazione di radioamatore e socio per un decennio dell' Associazione Radioamatori Italiani. Si interessa inoltre di aerodinamica e di tutto ciò che è legato al mondo del volo sportivo. Si impegna a far riavvicinare le persone all'aviazione, come lo era già un tempo.

Share
Published by
Roberto Diberti

Recent Posts

Mille nuove piante a Parco Piemonte. Prosegue l’impegno di Fastweb per il verde cittadino.

Anche per il 2024 Fastweb rinnova il suo impegno per contribuire alla rigenerazione ambientale del…

3 giorni ago

Udicon, giovani chiedono maggiore attenzione su sostenibilità 

“Our Common Culture”: progetto nelle periferie di Roma e Reggio Calabria per maggiore consapevolezza sul…

3 giorni ago

Come togliere la ruggine in modo naturale

Esistono diversi metodi naturali per togliere la ruggine in modo efficace: Aceto bianco: Immergere l'oggetto…

1 settimana ago

Quali sono i cibi più disgustosi del mondo?

È difficile definire con certezza quali siano i cibi più disgustosi del mondo, perché il…

1 settimana ago

L’impatto ambientale della cura personale: scegliere pratiche sostenibili

La crescente sensibilizzazione riguardo ai temi ambientali ha spinto un numero crescente di aziende e…

1 settimana ago

In bici a primavera: i migliori itinerari in Italia

Il mezzogiorno d’Italia è sempre più ciclistico. Dopo anni in cui le biciclette sembravano non…

2 settimane ago