I panni stesi e riscaldamento globale

In molte città del Sud Italia i panni stesi fuori al balcone rappresentano una caratteristica distintiva del paesaggio urbano. Un elemento “esotico” che nei vicoli di Napoli viene fotografato dai turisti stranieri: biancheria e lenzuola sospese in aria sono uno spettacolo inusuale per inglesi ed americani. Ma a breve le cose potrebbero essere familiare anche per loro.

Verso la metà degli anni Venti negli Stati Uniti venne introdotta l’ asciugatrice, un elettrodomestico che, oltre a facilitare la vita della massaia americana, rappresentava anche un importante elemento di progresso tecnologico oltre ad essere indice distintivo delle classi medie. Gradualmente l’ asciugatrice si diffonde alla maggioranza della popolazione e i panni lasciati ad asciugare al sole diventano un segno del passato. Durante il G8 del 2001, Berlusconi invitò i genovesi a ritirare i panni in casa. Un’attenzione per i decoro pubblico, ma soprattutto il si preoccupava di non mostrare agli ospiti stranieri l’ “arretratezza” del nostro paese.

Il dispendio di energia dell’asciugatrice è molto superiore rispetto a quello del frigorifero o della televisione: rappresenta circa il 6 per cento della bolletta energetica per la casa. In tempi di crisi economica e con i graduali aumenti del prezzo del petrolio, il suo uso è diventato troppo gravoso sia per l’economia domestica che per quella nazionale.

In molti stati americani, oltre che in Canada, Belgio e Gran Bretagna, sta prendendo sempre più piede la consapevolezza del “diritto a stendere”. Comitati ed associazioni locali o di quartiere, rivendicano la libertà di avere uno stenditoio in giardino o uno filo di metallo fuori la finestra. Asciugare i panni non è mai stato così economico, semplice e soprattutto, ecologico.

Rob Cook, ex pilota dell’aeronautica canadese, è alla testa di un movimento per la “libertà di stendere”. Al New York Times ha raccontato che col riscaldamento globale e l’aumento del costo dell’energia, non ha più senso avere una asciugatrice come poteva aver trent’anni fa.

Da http://www.ipernity.com/doc/75842/3816633
Gennaro Esposito

Gennaro Esposito, Laureato in Sociologia e specializzato in Antropologia Culturale ed Etnologia. Segue ricerche in ambito urbano e collabora con diverse riviste on-line.

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