Dacci un tappo: da problema a ricchezza

Articolo aggiornato il 24 Ottobre 2014

Ringrazio il mio amico Carlo di quella chiacchierata mentre cuocevano gli spaghetti qualche settimana fa. In quella occasione mi ha raccontato di Populorum Progressio: Siamo ragazzi a cui hanno insegnato che un sogno fatto in solitudine è utopia, fatto in gruppo può diventare realtà.
Operiamo ad oggi nel nolano per costruire quel gruppo, quella comunione di forza e di pensiero, necessaria per rendere realtà i nostri sogni.

Fra le molte attività lodevoli (che vi invito a conoscere: Vino, pasta e olio dalle terre confiscate alla mafia, Bomboniere Equo solidali, Mariglianella Volley) ne ho trovata una: Dacci un tappo.
Questo è lo spot. L’iniziativa che ha come obiettivo il sostegno ai progetti di approvvigionamento idrico che la nostra associazione porta avanti nella Regione di Meru Herbs. Cosa occorre? La memoria: ricordarsi ogni volta che gettiamo un contenitore di togliere il tappo (se è in plastica PE) e conservarlo. Un gesto così semplice rappresenta qualcosa di importantissimo per molti villaggi del Kenya completamente sprovvisti di acqua potabile.
Moltissime persone hanno compreso il significato che sta dietro alla raccolta dei tappi e hanno contribuito alla sua diffusione in molte regioni italiane. I promotori sono rappresentati da diverse realtà: privati cittadini, amministrazioni comunali e provinciali, aziende di raccolta dei rifiuti, associazioni, scuole, esercizi commerciali, ecc. E’ un’azione che ha un valore ecologico e di salvaguardia ambientale e stimola, in particolare i più piccoli, a porre sempre maggiore attenzione all’importanza del riciclaggio. E’ inoltre un gesto che ha un grande valore di solidarietà e permette di aiutare persone che hanno un estremo bisogno di quel bene primario che è l’acqua.

Più semplice di così…

M.Sans.