Categories: Rifiuti

Le isole di spazzatura nei nostri oceani

Come arginare l’invasione della plastica? Pensiamoci: da soli, ogni giorno, ne consumiamo tantissima. Sacchetti, confezioni, bottiglie, involucri, detersivi, piatti, bicchieri e tanto altro ancora. Per quanto vogliamo differenziare, impegnarci a fondo, ce ne sarà sempre tantissima che finirà per non essere riciclata. E così sono sempre di più sulla terra i depositi di plastica che si sono formati, soprattutto nei nostri mari.

Uno di questi depositi si trova nell’oceano Pacifico, e ha la misura di diecimila km quadrati, e continua ad aumentare di anno in anno. Una vera e propria isola di plastica, formata da rifiuti veri e propri e particelle di plastica, in continuo movimento, in continua espansione. Quest’isola non raccoglie ovviamente solo plastica ma tanti altri tipi di rifiuti, ma è proprio la plastica (con l’80 % a formare la maggior parte di questo continente di spazzatura. Purtroppo, questa non è la sola isola di plastica nell’oceano.

Ne abbiamo un’altra, meno grande, nell’oceano Atlantico, e probabilmente ce ne saranno altre nei nostri mari. Proprio nelle ultime settimane, ad esempio, ne è stata scoperta una in un luogo inaccessibile e poco esplorato, il Circolo Polare Antartico. È proprio lì, infatti, che una spedizione ha trovato numerosi rifiuti di plastica, ovviamente arrivati lì trasportati dalle correnti marine. Per la precisione, sono state ritrovate tracce di reti da pesca e una tazza di plastica al largo della costa est del circolo polare mentre altri oggetti vicino al mare di Amundsen, nella parte ovest.

Cosa pensare? Ormai i rifiuti che arrivano in mare sono così tanti, che nessun tratto di mare può considerarsi pulito. Il problema reale, poi, è che questa è solo la plastica “visibile”, mentre ci sono tanti rifiuti di plastica che, decomponendosi, riducono le dimensioni e diventano vero e proprio cibo per i pesci.

Dobbiamo prepararci a un futuro in cui le “isole di spazzatura” faranno parte delle prossime carte geografiche? Forse sì, ed è proprio questo futuro ipotetico a doverci dare la spinta per migliorare i nostri comportamenti: ogni volta che buttiamo un tappo o una bottiglietta in strada, lasciamo un sacchetto di plastica sulla spiaggia o ricicliamo poco o male la plastica, facciamo del male al nostro mare e al nostro pianeta. Miglioriamo i nostri comportamenti, forse riusciremo ad arginare, anche solo in parte, tutto questo.

Foto da Waterwaynews.

Antonio Benforte

Vice-presidente dell'associazione culturale, scrive su Econote.it dal 2008. Giornalista e social media manager, crede nelle potenzialità della rete e in un mondo migliore, e nel suo piccolo si impegna ogni giorno per renderlo tale.

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