Interviste

In viaggio fin da giovanissima, oggi nomade digitale: intervista a Linda Campostrini

Ho incrociato i viaggi e i post di Linda, come spesso mi accade, girovagando su Facebook all’interno di gruppi, pubblici o privati, che parlano di viaggi, viaggi in solitaria, viaggi in giro per il mondo. Quando ho incrociato uno dei post di Linda Campostrini, ho colto subito il suo sincero entusiasmo per la scoperta, il viaggio, l’avventura. Mi sono reso conto di trovarmi davanti una viaggiatrice con la V maiuscola, tra l’altro partita da poco per un nuovo, entusiasmante viaggio: un percorso di trekking che si chiama Te Araroa, è lungo 3.000 chilometri e attraversa tutta la Nuova Zelanda. Le ho fatto alcune domande:

1. Quando inizia la tua esperienza di viaggiatrice e cosa ti ha spinto a intraprendere i primi viaggi?

La mia esperienza da viaggiatrice è iniziata a 19 anni, poco prima della maturità. Mia mamma mi comunicò che si sarebbe trasferita in Sicilia, e io, essendo cresciuta in Emilia-Romagna, avevo solo tre mesi per trovare una nuova casa. A quel punto mi sono detta: se devo spostarmi, tanto vale farlo in grande! Ho sempre sognato di viaggiare, quindi ho colto la palla al balzo e ho trasformato questa notizia, che poteva essere traumatica, in un trampolino di lancio per i miei sogni.

2. Come riesci a conciliare famiglia, lavoro e viaggio?

Non è una domanda facile e non so se in realtà ci riesco! Scherzi a parte, sono una persona che cura molto i legami e cerco sempre di farmi sentire con le persone a cui voglio bene. Per quanto riguarda lavoro e viaggio, sono diventata nomade digitale, quindi cerco di ritagliarmi momenti in qualsiasi esperienza io viva per portare avanti il lavoro sui social e la mia attività da nomade digitale.

3. Da metà novembre hai intrapreso una nuova avventura: ce ne parli?

Il 14 novembre sono arrivata in Nuova Zelanda. Qui esiste un trekking che si chiama Te Araroa, è lungo 3.000 chilometri e attraversa tutta la Nuova Zelanda, da Cape Reinga (il punto più a nord) a Bluff (il punto più a sud). Ho deciso di intraprendere questa nuova esperienza un po’ perché non ho mai fatto un trekking così lungo, ed è una cosa che mi mette totalmente fuori dalla zona di comfort. È una sfida che ai miei occhi sembra quasi impossibile e voglio dimostrare a me stessa che niente lo è, o almeno che bisogna provarci e non farsi spaventare. Mi faccio forza pensando che se l’hanno fatto altri, posso farlo anch’io.

4. Cosa c’è nel tuo zaino adesso?

Nel mio zaino adesso direi che c’è l’essenziale: una tenda, un sacco a pelo, un materassino, un kit di emergenza, un paio di pantaloncini corti, una maglietta, e ovviamente, cibo e acqua.

5. Nei tuoi numerosi viaggi, un posto che ti ha deluso e un posto che ti ha sorpreso?

Un posto che mi ha sorpresa è la Nuova Zelanda. Mi aspettavo che fosse bella, ma non così tanto! Mi sta sorprendendo sia per l’aspetto naturalistico che per le persone: c’è un senso di aiuto e di apertura verso il prossimo inimmaginabile. Ero stata in Australia tanti anni fa e mi aspettavo qualcosa di simile, ma rivivere determinate situazioni qui fa veramente bene al cuore e all’animo.

Per quanto riguarda un posto che mi ha delusa… Non si tratta di delusione, ma semplicemente ci sono luoghi che mi piacciono di più perché mi rappresentano, e altri meno. Uno di questi può essere il Marocco, ma non mi piace parlare male né delle persone né dei posti, quindi non approfondirò.

6. Su Econote parliamo spesso di natura. Quale è stato il paese “naturalisticamente” più bello che hai visto?

Ci sono tanti paesi bellissimi, ma sono profondamente legata all’Islanda perché è molto vario: c’è di tutto e la sua natura è incredibile.

7. Quello più inquinato?

Di paesi inquinati ce ne sono diversi, ma, pensando a un ricordo, direi l’Asia. Tutte quelle zone che sarebbero bellissime sono veramente tenute male: Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam. Sono molto inquinate, c’è plastica ovunque e la cura è zero.

8. E c’è un paese che sconsiglieresti di visitare? Uno che invece vorresti, ma non hai ancora visitato?

Un paese che sconsiglierei? No, non c’è. Tutti i paesi meritano di essere visti, visitati e conosciuti. Uno che vorrei ma non ho ancora visitato è la Mongolia oppure l’Alaska.

9. Quali sono le piccole e le grandi scelte che fai per rispettare l’ambiente?

Per quanto mi riguarda, cerco per quanto umanamente possibile di ridurre l’utilizzo della plastica e di avere un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente. Cerco di inquinare il meno possibile e di fare scelte di vita che siano a favore dell’ambiente, e non contro.

10. Che progetti hai nel breve-medio periodo?

I progetti sono finire il Te Araroa, poi tornare in Italia e iniziare le presentazioni del mio libro. Ho finito di scrivere il mio primo libro con Rizzoli, che verrà pubblicato appena rientro. Ci sarà il tour e da lì vedremo cosa succederà!

Antonio Benforte

Vice-presidente dell'associazione culturale, scrive su Econote.it dal 2008. Giornalista e social media manager, crede nelle potenzialità della rete e in un mondo migliore, e nel suo piccolo si impegna ogni giorno per renderlo tale.

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