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Coltivare la canapa: istruzioni per l’uso

Il primo capitolo dello “Speciale Canapa” è dedicato all’agricoltura.

Grazie a Cesare Quaglia, membro del Direttivo di Assocanapa, cercheremo di capire le caratteristiche di questa coltura e le possibilità che hanno gli agricoltori che vogliono provare a coltivare questa pianta. Coltivare la canapa può essere un business.

Cos’è la canapa?

È la specie botanica Cannabis Sativa L. Fa parte della famiglia delle Cannabinacee e appartiene all’ordine delle Urticali. È una pianta con un metabolismo plastico che si è adattata nel tempo a quasi tutti gli ambienti naturali e si è prestata ad essere selezionata per svariati impieghi. In Italia la coltivazione della canapa era conosciuta già nell’Età del Bronzo. Nel nostro Paese fino agli anni ’40 se ne coltivavano circa 100.000 ettari e le varietà italiane erano le migliori al mondo in termini di qualità e produttività. Con un importante sforzo queste varietà sono state ri-costituite e moltiplicate e oggi la canapa è stata re-introdotta nell’agricoltura italiana per l’uso tecnico-innovativo in edilizia, nutrizionale e alimentare. È una pianta versatile!

Ma coltivare la canapa non è un reato?

No, a condizione che venga coltivata una varietà a basso tenore di THC, inferiore allo 0,2%. La “Cannabis Sativa”, detta canapa da fibra o canapa industriale, è diversa da altre varietà illegali. La coltivazione della canapa industriale è legale in Italia dal 1998. La varietà che si semina deve essere certificata dal cartellino rilasciato dall’ENSE, Ente Nazionale Sementi Elette.

Qual è il ciclo di coltivazione della canapa?

Il ciclo è annuale. Si semina in primavera da marzo a maggio. In estate si raccoglie per farne la fibra, le cosiddette paglie di canapa: a fine luglio si falcia, si lascia in campo 30-40 giorni e poi si raccoglie in rotoballe. Per produrre il seme ad uso alimentare invece si lascia maturare fino a metà settembre inizio ottobre e poi si raccoglie il seme con una mietitrebbia.

La semina

Quindi non sono necessari macchinari specifici?

No, possono essere impiegati i normali macchinari per la semina del frumento, buoni anche per coltivare la canapa: per lo sfalcio del foraggio si usa la barra falciante, per la raccolta le rotopresse, per il seme le mietitrebbie. Si sta comunque lavorando sull’adattamento e miglioramento di alcuni macchinari per lo sfalcio e la raccolta sia della fibra che del seme al fine di rendere le procedure più facili e veloci.

Dove viene coltivata la canapa in Italia e nel mondo?

È coltivata in tutta Europa, soprattutto in Francia e Germania (circa 15.000 ha). Ci sono coltivazioni anche in Russia, Ungheria, Romania Repubblica Ceca, Spagna, Inghilterra, Irlanda. È presente in quasi tutti i continenti con coltivazioni in Canada, Cile, Cina, Australia, Nuova Zelanda e Marocco. In Italia quest’anno Assocanapa ha promosso coltivazioni dalla Valle d’Aosta al Friuli passando per la bassa padana, in centro e sud Italia dalla Toscana all’Abruzzo fino alla Puglia. Ci sono coltivazioni sperimentali nella Valle del Fucino, in Piemonte, in Calabria, Basilicata e Sicilia, anche in Sardegna nel Sulcis. Praticamente in quasi tutte le regioni d’Italia! Dopo anni di sperimentazione siamo all’esordio della filiera agricola italiana. Possiamo dire che il 2013 è l’anno della canapa.

Quali sono i terreni ideali per questa coltivazione?

La canapa preferisce i terreni fertili alluvionali, si adatta però a tutti i terreni, anche fino ai 1500 metri di altitudine. Non soffre le gelate tardive. Soffre invece il ristagno d’acqua, specialmente nel primo stadio di vegetazione. I terreni sciolti e di medio impasto sono indicati per la coltivazione da fibra, quelli argillosi per la produzione di seme ad uso alimentare.

La canapa appena nata

Quali leggi tutelano la coltivazione della canapa?

C’è un quadro normativo europeo (Regolamento del Consiglio n.1234 del 2007) e il recepimento da parte italiana con la Circolare MIPAAF n.1 dell’ 8/5/2002. Secondo questa normativa è possibile coltivare canapa utilizzando varietà certificate a basso tenore di THC (inferiore 0,2%). Con la Circolare del 2 maggio 2009, il Ministero della Salute consente la produzione e la commercializzazione di prodotti alimentari a base di semi di canapa. Lo scorso dicembre, infine, è stato costituito il “Tavolo tecnico della filiera della canapa” presso il MIPAAF.

Esistono incentivi per gli agricoltori che vogliono cimentarsi con questa coltivazione?

La canapa è soggetta al contributo europeo PAC (Politica Agricola Comune) come tutti i seminativi. Tutti i coltivatori che beneficiano di queste quote di contributo a loro assegnate possono tranquillamente coltivare anche la canapa.

Perché scegliere di coltivarla?

È una coltivazione che si adatta a quasi tutti i tipi di terreni. Difende la biodiversità, cattura CO2 non neccessita di irrigazione, antiparassitari e diserbanti. Le piante di canapa crescono, infatti, più velocemente delle infestanti, lasciando il terreno totalmente diserbato. Ottima per l’avvicendamento colturale, s’inserisce facilmente nelle pratiche agro-meccaniche delle aziende agricole. È una coltivazione poco esigente, con una tecnica semplificata.

Un consiglio ai nostri lettori-agricoltori?

Provate a sperimentare la coltura per un anno per farvi un’esperienza adeguata alla zona in cui operate. In ogni caso e salvo calamità naturali, gli agricoltori provetti non hanno mai incontrato difficoltà ad ottenere alte rese in biomassa.

Trasporto di paglie di canapa in rotoballe

La canapa è un’opportunità per un’agricoltura eco-sostenibile ed innovativa.

È rispettosa dell’ambiente, sostiene lo sviluppo di un’attività di filiera che parte dall’agricoltura e consente di organizzare bacini di produzione locali e generare reddito in diversi ambiti.

Tutto questo sarà l’argomento del prossimo appuntamento: la filiera agro-industriale.

Alla prossima settimana.

Silvia Musso

Dopo aver conseguito la laurea in Antropologia Culturale all'Università Ca' Foscari di Venezia, ha proseguito i suoi studi con un Master in Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio. Ha coordinato la segreteria di AICA (Associazione Internazionale Comunicazione Ambientale) portando in Italia la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, coordinando le prime due edizioni italiane.

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Silvia Musso

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