Il 22 e il 23 novembre scorsi a Napoli si è tenuto un importante convegno: “Il disastro ambientale della Campania felix: questione nazionale – what’s ecology: la bioetica ambientale come difesa della civiltà“. Il convegno ha avuto il suo focus non tanto sulle domande ma sulle risposte: “Quali soluzioni per il risanamento ambientale?“.
Come a dire, preso atto grazie alla ribalta mediatica, che esiste la “Terra dei fuochi” – alcuni territori fra Napoli e Caserta contaminati da rifiuti tossici arrivati negli ultimi venti anni dalle industrie del Nord – che facciamo adesso?
Michele Castaldo, Referente per le Regioni Campania e Calabria di Assocanapa – Coordinamento Nazionale Canapicoltura – ci ha inviato la sua relazione, e – trovandola interessante e concreta – ve la proponiamo.
Vi ricordiamo anche che con la collaborazione di Assocanapa e dei suoi esperti abbiamo realizzato uno Speciale diventato poi un e-book scaricabile gratuitamente qui.
Siamo consapevoli di dover intervenire, in determinate zone, per esigenze ambientali e di sviluppo locale. La filiera canapa è una soluzione sostenibile utile anche all’attivazione di un processo virtuoso di bonifica (qui un’untervista sui casi di Acerra e Caivano), rilancio dei suoli sani e di sviluppo sostenibile.
Gli effetti immediati della filiera sono molteplici (un approfondimento sulla filiera qui). Tra questi spiccano:
1) La riduzione dell’uso di pesticidi, fitofarmaci e diserbanti; 2) La riduzione del consumo idrico in agricoltura; 3) La bonifica dei siti in cui è sconsigliato coltivare prodotti per l’alimentazione umana o animale; 4) La riqualificazione dei terreni sani e la tutela dei prodotti; la tutela della salute; 5) La ristorazione delle aziende agricole coinvolgendole nella filiera; 6) Favorire la ricerca di enti e istituti di ricerca; 7) Stimolare l’evoluzione e la nascita di imprese; 8) Produzione di materia prima per prodotti necessari alla riqualificazione energetica degli edifici; 9) Produzione di beni che non presenteranno mai problemi di riciclo.Notevoli sono anche i vantaggi per le aziende agricole potendo offrire una coltura alternativa al food di facile coltivazione: comportando anche un miglioramento dei suoli, oltre alla possibilità di essere coinvolti nelle attività di trasformazione e di riutilizzo dei suoli dismessi.
Si aggiungono a questi, i vantaggi per l’ambiente grazie al risparmio idrico ed al riposo della falda acquifera combinato alla mancanza di trattamenti fitofarmaci, anticrittogamici, diserbanti e concimanti e alla riduzione delle immissioni inquinanti. Si attiva quindi un processo di fitobonifica, miglioramento della fertilità dei suoli, azione di contrasto alla deforestazione e desertificazione, riqualificazione energetica delle abitazioni e un’importante azione di cattura e sequestro di anidride carbonica.
Quest’ultima azione avviene tramite varie fasi. In fase di crescita cattura CO2, utilizzata in edilizia sequestra CO2 e utilizzata nella riqualificazione energetica degli edifici riduce le emissioni di CO2 .
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