Oggi è l’8 dicembre, quale giorno migliore per parlare di alberi di Natale? Lo facciamo nell’ambito del nostro Speciale Natale senza sprechi in cui cerchiamo di dare qualche spunto (e di riceverne da voi #natalesenzasprechi vi aspetta) per il nostro bellissimo e gradito ospite in casa.
L’addobbo dell’albero di Natale è uno dei momenti più sentiti dalle famiglie, sancisce l’apertura delle festività e il via libera all’immersione nello spirito natalizio. L’ abete rosso è tradizionalmente usato come albero di Natale. E’ una pianta tipica dei paesi del Nord, in Italia è presente naturalmente a partire dai 1700 metri a salire. E’ chiaro quindi come non faccia parte della nostra tradizione la disponibilità di piante vere da ricoprire di palline e luci colorate. Il mercato come al solito ci offre di tutto e le piante in vaso o recise di netto sono acquistabili un po’ ovunque dai primi giorni di Dicembre.
Gli esemplari recisi al termine delle festività non possono neppure più essere messi a dimora nel terreno, la quantità di biomassa prodotta in vivaio è altissima e la sostenibilità della produzione rispetto al tempo di utilizzo decisamente negativa. Altro discorso per gli alberi nei vasi, che nei casi più fortunati vengono piantati nei giardini delle abitazioni, personalmente li detesto. Gli abeti in condizioni naturali creano foreste per sostenersi gli uni con gli altri, infatti sono piante con un apparato radicale superficiale. Gli esemplari solitari prima o poi danno problemi di stabilità diventando in alcuni casi pericolosi. Se avete acquistato uno di questi abeti, programmate allo scioglimento della neve una bella gita in alta montagna e piantatelo fra i suoi simili.
Non me ne vogliano i vivaisti, ma io sono per l’albero sintetico. Non mi piace dire finto, è un simbolo di calore familiare, di festa e di condivisione quindi è quanto mai vero! Ma non ho alcuna necessità che sia naturale. Potete trovarli di tutti i prezzi, ma ammettiamolo quelli super convenienti sono un po’ spelacchiati. Facciamo un investimento, in fondo è un bene che viene sfruttato un solo mese all’anno, durerà in eterno. Con qualche centinaio di euro comprerete un esemplare sintetico bellissimo, alto e frondoso, se pensate a quanto vi potrebbe costare una pianta viva della stessa misura da riacquistare ogni Natale credo rientrerete dell’investimento in tre o quattro anni. Lo potrete addobbare con decori fatti da voi utilizzando materiali di recupero accostandoli senza timore a preziose palline di vetro decorate. Immaginate che il vostro albero diventi un gioiello di famiglia, qualcosa che tutti aspetteranno con ansia di rivedere, crescerà con voi e con la vostra famiglia. Su di esso accoglierete decorazioni fatte dai vostri bimbi, nipoti o amici e mercatino dopo mercatino negli anni si arricchirà di ricordi di viaggio. Ci sarà nelle foto, sempre lui sempre bello, assisterà al taglio di centinaia di fette di panettone e schiverà tappi di spumante, per tutta la famiglia non sarà un albero, sarà l’albero, il vostro. Assumerà carattere e tutti lo ameranno perchè alla sola sua vista lo spirito del Natale sarà presente. Un giorno quando finalmente non sarete più voi a dover cucinare per venti persone, potrete donarlo ad una nuova generazione un po’ come si fa con l’anello di famiglia che passa da donna a donna.
E voi siete pronti a comprare l’albero di famiglia ? Io l’ho già fatto.
Raccontaci la storia del tuo albero con hashtag #natalesenzasprechi, creeremo la nostra piccola foresta natalizia sostenibile!
Lo speciale Natale senza sprechi è sponsorizzato da TreeBox.
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