Categories: Alimentazione

Piccola guida alla scelta dei prodotti BIO

Il consumo consapevole, anche nel nostro paese, è costantemente in crescita. Oggi, i nostri mercati vantano un gran numero di prodotti biologici reperibili non solo presso negozi specializzati,  ma anche nella grande distribuzione, nei mercatini agricoli e su Internet.

Ma quali sono i requisiti che  assicurano la biologicità di un prodotto?

Ancora una volta ci affideremo alle etichette, che dovranno riportare delle indicazioni precise:

–         il nome dell’organismo di controllo autorizzato e il suo codice, preceduto dalla sigla IT (che identifica il nostro paese);

–         il codice dell’azienda controllata;

–         il numero di autorizzazione (per i prodotti agricoli sia freschi sia trasformati);

–         la dicitura “Organismo di controllo autorizzato con D.M. Mi.R.A.A.F. (o mipaaf) n.XXX del XX/XX/XX in applicazione del Reg. CEE n.2092/91”.

Queste di seguito, per adesso, restano indicazioni facoltative:

–         la dicitura “Agricoltura biologica-Regime di controllo CE”;

–         il Logo Europeo. L’applicazione sarà obbligatoria da Luglio 2010 per i prodotti alimentari biologici preconfezionati nell’Unione Europea, mentre rimane volontaria per quelli non preconfezionati (sempre prodotti nell’UE) o importati . Il logo non è consentito su prodotti con meno del 95% di contenuto biologico.

L’etichetta ci informa anche sul tipo di prodotto e, come recita la nuova normativa, “può essere utilizzata la dicitura biologico per gli alimenti solo se almeno il 95% degli ingredienti agricoli proviene da produzione biologica”.

Possiamo distinguere, dunque, tre tipi di prodotti:

prodotti con almeno il 95% degli ingredienti provenienti da agricoltura biologica. In questo caso i prodotti possono essere etichettati nella denominazione di vendita come provenienti da “Agricoltura Biologica“, ed espongono il logo.

–         prodotti con almeno il 70% degli ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Il riferimento all’agricoltura biologica si può fare solo nell’elenco degli ingredienti, e non nella denominazione di vendita.

–         prodotti in conversione, ossia prodotti di aziende in fase di transizione (dal tradizionale al biologico). In questo caso è obbligatoria la dicitura “prodotto in conversione all’agricoltura biologica”.

Aspettiamo di vedere tutti gli sviluppi della nuova normativa.

Sonia Lay

Sonia Lay,Laureanda in Culture digitali e della comunicazione, segue da tempo le spinose questioni relative al rispetto dell’ambiente. Crede in un profondo legame tra uomo e natura, per questo s’impegna, nel suo piccolo, a far luce su problemi sottovalutati e ignorati. Confida spesso nella saggezza del passato da cui, in tal senso, è convinta che abbiamo molto da imparare.

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