Domani, Giovedì 8 luglio, al Palazzetto del Mare di Castellammare di Stabia ci sarà la presentazione della seconda edizione dei campi di avvistamento incendi boschivi sui Monti Lattari, con la partecipazione del sindaco Luigi Bobbio, del Presidente di Fondazione per il Sud Carlo Borgomeo e, del neo Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari Gino Marotta.
I campi verranno predisposti dal 17 luglio al 12 settembre, in diversi comuni del Parco e sono promossi dall’Ente Parco Regionale nell’ambito del progetto “I Giovani presidiano il Parco. Presidio di biodiversità” cofinanziato da Fondazione per il Sud. Al termine della conferenza, per i prenotati, è prevista la visita al punto di avvistamento di Punta Paipo che fa parte del territorio di competenza dei volontari del campo di Agerola gestito dall’Associazione Sentieri degli Dei – FIE Agerola.
I campi di avvistamento dureranno 15 giorni ciascuno e possono prendervi parte tutti i cittadini (anzi sarebbe auspicabile!). Le sedi sono: Angri, Cava de’ Tirreni, Corbara, Furore, Positano, Agerola e Scala. I volontari lavoreranno a fianco della Comunità Montana Monti Lattari, dei gruppi di protezione civile e del corpo forestale dello Stato nell’azione di avvistamento incendi boschivi.
Obiettivo primario del progetto è la promozione tra i cittadini un maggior senso di responsabilità nei confronti delle risorse e delle bellezze naturali, cercando di innestare, soprattutto nei più giovani, un sentimento di attaccamento, tutela, protezione dell’ambiente circostante, attraverso la partecipazione ad un programma di avvistamento antincendio boschivo che si realizzerà su tutto il territorio dei Lattari. Ma allo stesso tempo i campi saranno anche una utile occasione di conoscenza del territorio, nonché di socializzazione tra persone che condividono la stessa scelta di volontariato.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “I giovani presidiano il Parco presidio di Biodiversità”, con il quale il Parco dei Monti Lattari si propone di dar vita ad un presidio attivo sul territorio a garanzia dell’habitat ecologico, che ha nella montagna il suo elemento strutturale per la difesa e il recupero della complessità territoriale, in un’ottica di sviluppo locale integrato e duraturo. Una nuova edizione confortata anche dal risultato soddisfacente conseguito nel 2009, laddove in prossimità dei campi si è assistito a una riduzione significativa degli incendi.
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