L’attuale Cambogia, sostituta geografica del grande e potente impero dei Khmer, comprendeva gran parte degli odierni stati del Vietnam, del Laos e della Thailandia, vanta ad oggi una ricca tradizione culturale, una capitale di epoca francese (anche se un po’ segnata dal tempo e dall’inondazioni cicliche del Mekong) e straordinari scenari naturali, con la zona a nord est meravigliosamente vergine.
La Cambogia è un territorio molto povero e le sue infrastrutture interne sono praticamente assenti, la linea ferroviaria da anni è sospesa ed il paese è attraversato solo da strade ad una sola corsia, solo negli ultimi anni stanno partendo i grossi investimenti nel paese grazie al Fmi e al Governo Cinese, il maggior partner economico del stato.
Il maggiore investimento, per importanza, del paese è quello nel sistema idrico nazionale, un progetto molto importante e necessario per permettere alla popolazione di reperire l’acqua pulita per il benessere necessario per lo sviluppo locale, ma ad oggi solo una parte della città di Phnom Phen ha una rete fognaria degna di questo nome.
Il rispetto per la natura qui non è ancora arrivato, natura che verrà ancor di più violentata con gli ultimi accordi cambogiano/thailandesi per lo sfruttamento dei grossi giacimenti turistici lungo la costa Cambogiana, di preciso nell’area della città balneare di Sihanoukville, già oggi polo industriale.
L’ambiente cambogiano è seriamente minacciato dall’attività di disboscamento che hanno ridotto le foreste pluviali dal 75%, al 40% della superficie del paese, nell’arco di 50 anni. Il numero di parchi nazionali sta lentamente aumentando, ma sia le attività di disboscamento illegali sia quelle permesse tramite le troppo facili concessioni legali mettono a repentaglio ogni singolo albero del paese, andando completamente contro l’ecoturismo, settore in crescita nel paese.
La Cambogia è un paese troppo povero per permettersi una reale e positiva linea verde, mentre da noi è l’economia a non essere sostenibile, nei paesi a basso reddito medio e a livello di infrastrutture scarso, l’ecologia ed il benessere sono dei beni da distruggere per crescere economicamente.
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