Dal campo…alla tavola, alle case, ai vestiti: la filiera della canapa

Nei primi articoli dello “Speciale” abbiamo presentato la canapa come una pianta versatile. Da oggi cercheremo di dimostrarlo presentando i suoi usi.

A seconda del periodo di raccolta e della parte della pianta, si possono ricavare diversi impieghi. Abbiamo già accennato che a fine luglio si falcia, si lascia in campo 30-40 giorni e poi si raccoglie in rotoballe per produrre le paglie di canapa; mentre per produrre seme ad uso alimentare si lascia maturare fino a metà settembre inizio ottobre e poi si raccoglie il seme con una mietitrebbia.

Si parla quindi di due filiere principali: ad uso tecnico (coltivazioni da fibra tecnica/canapulo) e ad uso alimentare (coltivazione da seme).

Coltivazioni da fibra tecnica/canapulo

Per la prima trasformazione e vendita degli steli di canapa (detti nella normativa europea “paglie di canapa”) confezionati in rotoballe, i coltivatori devono stipulare un contratto con un primo trasformatore autorizzato.

Attualmente in Italia soltanto Assocanapa dispone di un impianto di prima trasformazione in funzione. Si trova a Carmagnola, in provincia di Torino. Ci sono, però, in alcune parti d’Italia gruppi di agricoltori che si stanno attivando per far partire impianti di prima trasformazione.

Il macchinario, brevettato tre anni fa, esegue la separazione della fibra dal canapulo.

Con il canapulo si possono ottenere: intonaci e cappotti isolanti per edifici, blocchi da costruzione costituiti da canapa e calce, mangimi per ruminanti, lettiere per cavalli e piccoli animali.

Con la fibra: pannelli isolanti termo-acustici per l’edilizia, feltri, imbottiture per l’arredamento, pacciamature per l’agricoltura e l’ingegneria naturalistica, rinforzo strutturale per materiali naturali innovativi e PLA per l’industria e il design.

Esiste anche una coltivazione finalizzata a ricavare fibra per usi tessili. Purtroppo in Italia, oggi, è molto difficile ed onerosa. Non esistono impianti moderni per la sua lavorazione. Possono essere impiegati quelli per il lino, opportunamente adattati. Anche se la realizzazione della filiera per l’uso tessile è ancora troppo costosa per essere sostenibile, ci sono esperienze anche in questo campo, come vedremo nel capitolo dedicato alla moda.

Coltivazioni da seme

I semi una volta raccolti si essicano, setacciano e raccolgono in sacchi. Dai semi si fanno olio, farina, latte. Basi per molte ricette dolci e salate, sono ingredienti dall’alto valore nutrizionale.

L’olio di semi e la farina di semi di canapa sono considerati dai nutrizionisti un “vaccino nutrizionale”, alimento che, introdotto nella dieta giornaliera, rinforza e regola la risposta del sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso nei confronti delle aggressioni dell’ambiente.

Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono altri importanti componenti tra cui in particolare proteine che comprendono tutti gli amminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. È quindi alimento ideale per vegani e vegetariani.

Tutti questi ambiti saranno approfonditi singolarmente nelle prossime settimane.

Continuate a seguirci con l’interesse che avete dimostrato fino a questo punto.

Il viaggio è appena cominciato.

Silvia Musso

Dopo aver conseguito la laurea in Antropologia Culturale all'Università Ca' Foscari di Venezia, ha proseguito i suoi studi con un Master in Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio. Ha coordinato la segreteria di AICA (Associazione Internazionale Comunicazione Ambientale) portando in Italia la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, coordinando le prime due edizioni italiane.

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Silvia Musso

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