Un bando per andare a vivere in una malga, in montagna, cambiare radicalmente vita e lavoro e dedicarsi alla natura: questa l’opportunità offerta dalla Regione Lombardia tramite l’ERSAF, l’Ente Regionale lombardo per la gestione dei Servizi all’Agricoltura e alle Foreste.
Se per qualcuno di voi vivere una vita immersi nella pace della montagna è sempre stata un sogno nel cassetto, sappiate che ora c’è una possibilità in più perché diventi realtà. All’interno delle 20 foreste lombarde gestite dall’ERSAF, infatti, si trovano 32 alpeggi di varia ampiezza, in concessione ad aziende agricole e dediti ad allevamento e agricoltura. Queste concessioni, però, arrivate a scadenza possono non solo essere rinnovate, ma anche rimesse a bando: la notizia interessante è che, come segnala il sito dell’ERSAF, sono attualmente scadute le concessioni di parecchi alpeggi. Precisamente, 17 concessioni sono scadute nel 2015, altre 5 scadranno nel 2016, altre 10 l’anno successivo.
La seconda notizia interessante è che la Regione e l’Ente hanno stabilito, con la Delibera del Cda n° 3/174 del 27 novembre 2015, una revisione dei criteri di assegnazione delle concessioni, con l’obiettivo di arrivare a soluzioni più innovative e funzionali e di favorire, in particolare, l’impresa giovanile.
Come si legge nella delibera, la concessione delle malghe avverrà tramite asta pubblica, basata su uno specifico bando che prevede l’assegnazione di punteggi di merito finalizzati a:
– valorizzare i giovani allevatori e le aziende del territorio a conduzione famigliare che con la loro attività favoriscono la conservazione della biodiversità e del paesaggio;
– premiare le aziende che dispongono e coltivano un quantitativo minimo di superficie a prato o prato-pascolo di mezza costa;
– premiare la coerenza con gli obiettivi e finalità stabiliti dall’ERSAF e da Regione Lombardia in merito alle politiche ambientali, forestali e montane.
Tutti i bandi saranno pubblicati nella sezione dedicata del sito dell’ERSAF.
Una novità importante, inoltre, è stata introdotta per i giovani agricoltori (dai 18 ai 30 anni al momento della concessione): per il primo triennio potranno beneficiare di una sensibile riduzione del canone di affitto, un incentivo concreto perché la montagna continui a vivere.
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