Libri e ebook

“L’economia della ciambella” di Kate Raworth

Una ciambella disegnata coi gessetti su uno sfondo nero, una lavagna forse, fa da copertina al nuovo, interessantissimo saggio Edizione Ambiente. Si tratta in realtà di una nuova edizione, perché “L’economia della ciambella” di Kate Raworth era già stato pubblicato dalla stessa casa editrice nell’aprile 2017, diventando subito best seller nazionale e un long seller internazionale.

Ora torna in libreria, in una nuova edizione ampliata, con nuova prefazione e introduzione, e va ad arricchire la già notevole collana Connessioni della casa editrice. Oggi come al momento della precedente pubblicazione il volume è di un’attualità disarmante, in quanto rappresenta una sfida radicale al pensiero economico dominante, una proposta per ripensare il modo in cui concepiamo crescita, benessere, rapporto con il nostro pianeta.

Raworth, economista di formazione e attivista nel settore dell’ambiente e della sostenibilità, invita i lettori e anche gli addetti ai lavori a superare i modelli basati sulla crescita infinita del PIL, proponendo al loro posto un’alternativa che pone al centro l’equilibrio tra i bisogni sociali e i limiti ambientali.

Ed è qui infatti che entra in scena la simpatica ma particolarmente calzante immagine della ciambella, con il suo anello esterno che rappresenta i limiti ecologici del pianeta e l’anello interno che definisce invece i bisogni sociali fondamentali. La ciambella che quindi diventa una potente metafora per orientare le nostre scelte economiche. L’obiettivo, secondo l’autrice, è quello di far prosperare l’umanità all’interno dello spazio tra i bordi della ciambella, uno spazio sicuro ed equo, senza estremismi ed esagerazioni, evitando sia l’eccesso di sfruttamento delle risorse naturali che la carenza di beni e servizi essenziali.

Partiamo con ordine: questa nuova edizione si arricchisce, prima di tutto, della Nota dell’autrice alla nuova edizione (L’economia della ciambella in azione); due testi introduttivi di Gianfranco Bologna ed Enrico Giovannini (Dall’economia della ciambella a un’economia giusta che rispetta i confini planetari, L’economia della ciambella: come rendere operativa la sostenibilità) e una Prefazione di Roberto Barbieri.

E poi c’è il libro: un testo economico, strutturato e approfondito ma molto agevole e divulgativo, che non si limita a criticare il modello economico attuale, ma offre piuttosto una serie di strumenti e strategie per costruire un’economia più sostenibile e inclusiva. Raworth esplora diverse dimensioni, dalla progettazione di un’economia rigenerativa e distributiva alla trasformazione dei sistemi finanziari e alla promozione di un nuovo paradigma di consumo.

In 7 completi e interessanti capitoli l’autrice espone in modo chiaro questa nuova visione economica, con una straordinaria capacità di rendere accessibili concetti complessi a un pubblico ampio, usando un linguaggio chiaro e coinvolgente. Cambiare obiettivo è il concetto di base che apre il volume, superando il paradigma della crescita infinita. A differenza dei modelli economici che pongono la crescita del PIL al centro, Raworth propone un modello che riconosce i limiti ecologici del pianeta. L’obiettivo non è massimizzare la produzione, ma far prosperare l’umanità all’interno di uno spazio equo. Vedere l’immagine complessiva e Coltivare la natura umana sono due capitoli e concetti conseguenziali, che permettono ovviamente di integrare le dimensioni sociali (bisogni fondamentali) e ambientali (limiti planetari) in un unico quadro di riferimento. Imparare a capire i sistemi e Progettare per distribuire rappresentano un ulteriore cambio di paradigma, così come Creare per rigenerare permetterebbe davvero di rivoluzionare il mondo. Infine, Essere agnostici sulla crescita appare come l’unica via per mantenere un precario equilibrio tra performance economiche, benessere umano e salute del pianeta.

Il testo della Raworth spazia tra i temi ed è ricco di casi concreti, e in questo modo fa comprendere l’importanza di abbandonare i modelli economici non più adatti alle sfide del nostro tempo. Il modello della ciambella si contrappone al paradigma economico tradizionale, che si basa sulla crescita infinita del PIL. Solo in questo modo si rende ipotizzabile una economia più sostenibile e inclusiva, che garantisca il benessere di tutti senza compromettere le risorse naturali.

Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay

La metafora della ciambella

Questa originale metafora serve appunto a spiegare come provare a immaginare un nuovo mondo. Una visione rivoluzionaria dell’economia, o meglio che potrebbe sembrare rivoluzionaria, ma che in realtà è semplicemente più sostenibile, e si allontana dai modelli convenzionali. La rappresentazione grafica del modello economico proposto da Kate Raworth. La “ciambella” è un’immagine che racchiude in sé i concetti fondamentali del libro, offrendo una visione chiara e immediata della sua proposta.

La ciambella è composta da due anelli concentrici:

  • L’anello esterno rappresenta i limiti ecologici del pianeta, i confini che non possiamo superare per non compromettere la salute del nostro ecosistema.
  • L’anello interno rappresenta i bisogni sociali fondamentali, le condizioni necessarie per garantire una vita dignitosa a tutti gli esseri umani.
  • Lo spazio compreso tra i due anelli, la “ciambella” vera e propria, rappresenta lo spazio sicuro ed equo in cui l’umanità può prosperare.
  • L’obiettivo dell’economia della ciambella dunque è quello di permettere all’umanità di vivere all’interno di questo spazio, evitando sia di superare i limiti ecologici che di lasciare persone al di sotto dei bisogni sociali fondamentali.

E sono già un po’ le città e le realtà che negli anni hanno adottato il modello della ciambella come quadro di riferimento per la sua strategia di sviluppo sostenibile. Tra tutte, ricordiamo Amsterdam, Bruxelles, Nanaimo, ma anche aziende e istituzioni, che hanno iniziato a preferire un approccio olistico, che integra le dimensioni sociali ed ecologiche, la partecipazione della comunità e la creazione di un’economia rigenerativa, che ripristini e rigeneri le risorse naturali.

“L’economia della ciambella” è un titolo efficace perché riassume in un’immagine potente la visione innovativa e rivoluzionaria di Kate Raworth. Un libro che merita di essere letto per la sua originalità, la sua chiarezza e la sua rilevanza per le sfide del nostro tempo. Nello stesso tempo, offre una prospettiva innovativa e stimolante che invita a ripensare il nostro modello economico e a costruire un futuro più sostenibile e inclusivo.

E se questi tempi moderni, forse, ancora non sembrano ancora del tutto pronti ad accettare questo cambiamento, le realtà di tutto il mondo che stanno abbracciando l’economia della ciambella dimostrano che il percorso verso la transizione è iniziato: non sarà semplice né lineare, ma forse sarà l’unico a permettere un futuro più giusto e sostenibile per tutti.

L’economia della ciambella è acuto, elettrizzante, rivoluzionario. Kate Raworth è riuscita a riscrivere le basi dell’economia, e lo ha fatto in modo accessibile anche a chi non conosce l’argomento. Sono convinto che questo libro contribuirà a cambiare il mondo. George Monbiot, The Guardian

Antonio Benforte

Vice-presidente dell'associazione culturale, scrive su Econote.it dal 2008. Giornalista e social media manager, crede nelle potenzialità della rete e in un mondo migliore, e nel suo piccolo si impegna ogni giorno per renderlo tale.

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