G20 di Toronto, per l’ambiente nulla di fatto

I leader mondiali dipingono ancora l’economia come bianca o nera. Ma la speranza dell’economia del 21 ° secolo è nel verde“, questo il commento di Mariagrazia Midulla responsabile clima e energia WWF Italia, a margine dell’ennesimo vertice fra superpotenze, concluso con un gran chiacchiereccio e niente di più.

Un anno fa, al summit di Pittsburgh i leader del G20 si erano impegnati a razionalizzare “ed eliminare gradualmente nel medio termine, gli inefficienti sussidi ai combustibili fossili che incoraggiano lo spreco“, continua Midulla, un anno dopo, nel G20 di Toronto questo impegno viene solo ripetuto.

I leader del G20 hanno detto di essere il forum della cooperazione economica internazionale. Se lo sono sul serio, hanno bisogno di discutere anche come generare i fondi necessari per aiutare i paesi vulnerabili a far fronte ai cambiamenti climatici “, ha dichiarato la responsabile clime a energia WWF Italia.

Il G20 ha perso l’occasione di diventare un attore rilevante a livello mondiale su clima ed energia. Ora la Corea del Sud ha un grande divario da colmare al prossimo vertice del G20 a novembre.

(Fonte Comunicato Stampa WWF)

Ma allora a cosa sevono tutti questi vertici, summit, incontri? Non di certo a scattare foto con le corna al compagno di scuola secchione!?

Dal Comunicato Finale (ANSA) citiamo qualche punto di discussione del vertice di Toronto:

Spingere sulla ripresa, sostenendo una crescita vigorosa, l’occupazione e la domanda privata senza dimenticare il rigore sui conti. Proseguire sulla strada delle riforme del sistema finanziario e della trasparenza. Ribadendo il no al protezionismo, il ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali e senza dimenticare il clima e il sostegno ai più deboli. Questi i principali passaggi della dichiarazione finale del vertice del G20 di Toronto:

– CRESCITA: la ripresa deve essere ‘vigorosa’ e resta la principale priorità. Impegno concertato a sostenerla ma con “misure differenziate e concepite sulla base delle peculiarità nazionali”. Per la crescita servono ‘finanze sane’ con percorsi di aggiustamento dei conti “attentamente calibrati” per non pesare su ripresa.

– ALLARME OCCUPAZIONE: ci sono paesi con livelli ‘inaccettabili’ e “l’impatto sociale della crisi è ancora ampiamente sentito”. Si “riconosce l’importanza di ottenere una forte crescita dei posti di lavoro e di fornire protezione sociale ai nostri cittadini, soprattutto ai più vulnerabili”. […]

– MAREA NERA: tra i temi anche quello dell’incidente in Louisiana che spinge a “riconoscere la necessità di condividere best practises per proteggere l’ambiente marino, prevenire incidenti collegati allo sviluppo e all’esplorazione off shore, così come al trasporto, e affrontare le relative conseguenze”.

La conclusione è che i leader mondiali forse potevano risparmiarsi questa trasferta inutile, almeno così avrebbero abbattuto le emissioni.