Posidonia, la foresta tropicale del mediterraneo

A molti di noi sarà capitato di andare al mare, ed uscendo dall’acqua di esclamare: sono pieno di alghe!

Nel mar mediterraneo sono presenti un numero notevolissimo di specie di alghe, tra cui spesso si inserisce anche la Posidonia di cui molti avranno già sentito parlare; per uno studente di scienze chiamare alga la Posidonia sarebbe un gravissimo errore, essa è una pianta superiore e si differenzia appunto dalle alghe per la presenza di fusto radici e foglie con quest’ultime nastriforme che possono arrivare anche ad una lunghezza di un metro e mezzo circa.

La Posidonia oceanica è una pianta acquatica endemica del mediterraneo, in tutto il mondo si trova soltanto da noi coprendo una superficie pari a 38000 Km2, per importanza ecologica la si potrebbe paragonare tranquillamente alle foreste tropicali del Sud America sia per un elevatissima produzione di ossigeno, stimata in 16 litri al giorno, sia per il numero impressionante di specie che vi sono legate in un modo o nell’altro, difatti essa costituiste delle vere e proprie praterie sottomarine al cui interno trovano cibo e rifugio un numero impressionante di specie animali.

La sua importanza non è soltanto legata al mondo animale, le praterie di posidonia innanzitutto tendono a stabilizzare  il fondo del mare andando ad agire come una sorta di collante sui fondali sabbiosi e fangosi, inoltre ha un importantissima azione di smorzamento del moto ondoso il quale in questo modo ne riduce notevolmente l’erosione costiera, è stato ipotizzato dagli addetti ai lavori che la rimozione di un metro quadrato di posidonia porti alla rimozione di 15 metri di litorale nel medio e lungo periodo, quindi la sua rimozione può causare la perdita del litorale come già accaduto molte volte in Italia.

In passato la posidonia aveva una miriade di usi che col tempo sono andati persi, attualmente la si usa molto negli studi scientifici come bioindicatore della qualità delle acque in quanto è molto sensibile ai cambiamenti climatici e riesce ad immagazzinare al suo interno inquinanti presenti in mare. Di tanto in tanto in autunno si ritrovano spiaggiate delle piccole sfere di colore bruno, esse non sono nient’altro che residui di foglie sfilacciate ed intrecciate fra loro e si chiamano Egagropoli,

Foto di Fabio Russo

trovarle sulla spiaggia in periodi differenti significa che c’è un problema ecologico nella prateria.

Le minacce alla nostra foresta mediterranea sono molteplici, vengono principalmente dalla pesca a strascico che lascia un deserto sul fondo del mare, dall’ancoraggio selvaggio delle navi che provocano cicatrici nelle praterie che col tempo tendono ad allargarsi, dalla sottrazione di sabbie dal mare usate nell’edilizia e dall’intorpidimento delle acque, poiché essendo organismi che necessitano di luce per vivere la sua diminuzione ne limita le possibilità di vita.

Trattiamo meglio il nostro mare con un singolo gesto: conoscerlo!