In questo periodo in cui tanto si parla di #IceBucketChallenge, mi sembra interessante riflettere sull’importanza dell’acqua e sul suo recupero. È molto importante recuperare l’acqua e non sprecarla, e alle volte torna anche utile un sistema di riciclo dell’acqua piovana.
A cosa serve? Recuperando, drenando e stoccando l’acqua piovana si potrà poi usarla o in casa, o per innaffiare le piante in giardino, o come scarico, o per lavare i pavimenti, o ancora fare il bucato.
Più difficile, ma non impossibile, il processo che permette di trasformarla addirittura in acqua potabile.
Non ci pensiamo spesso, ma ci sono ancora molti paesi in cui la siccità è un problema enorme. Avere degli impianti di recupero e riciclo dell’acqua piovana serve come soluzione alla siccità estiva e ci permette di conservare acqua anche a lungo tempo.
Sono tante le soluzioni per il recupero dell’acqua piovana, così come tanti sono i serbatoi che permettono di conservarla. Se avete un giardino potete pensare a cisterne, se non lo avete potete pensare di mettere dei secchi o delle bacinelle sul terrazzo o sul balcone. Ancora, si può semplicemente riciclare l’acqua piovana usando bottiglie di plastica, tagliando una bottiglia a metà e poi prendendo la parte con il collo, girarla e farla diventare un imbuto, che permetta di incanalare acqua direttamente nella bottiglia.
Nelle località in cui si assiste a precipitazioni fino a 500 mm all’anno, è possibile portare avanti dei progetti di recupero e raccolta dell’acqua piovana utili a tutta la popolazione.
È possibile recuperare l’acqua piovana dalle grondaie grazie a dei condotti che portano ai serbatoi, sempre con un filtro che permetta di bloccare qualsiasi tipo di oggetto e rifiuto. Sfruttare l’acqua piovana per determinate azioni, come appunto l’innaffiamento delle piante o il lavaggio dell’auto, può essere un buon modo per non sprecare preziosa acqua potabile.
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