CFD, una panoramica

Cosa sono i CFD

Con il termine CFD s’intende un contratto per differenza,  – in inglese contract for difference, dal quale prende l’abbreviazione- un tipo di contratto stipulato tra trader e broker. I CFD sono strumenti finanziari alternativi,  che permettono di  operare sui diversi tipi di mercati con una spiccata flessibilità; dando così al trader la possibilità di poter monitorare posizioni e movimenti di prezzo su: azioni, bitcoin, etf, indici e materie prime. I contratti per differenza vengono definiti come strumenti derivati, essendo il loro valore relazionato ad un bene sottostante. Questo vuol dire che non si possiede fisicamente un asset ma si può comunque trarre profitto dall’andamento di mercato quando è favorevole per il trader.

Come si opera con i CFD

Ogni contratto ha un proprio prezzo di vendita e un proprio prezzo d’acquisto, come detto, basati su un valore del sottostante. Dunque fare trading con CFD permette di aprire una propria posizione sia nei mercati in long  -quando un bene è destinato ad aumentare – che in short  -quando un bene deprezza-, l’intera performance permette al trader di conoscere i suoi profitti o\e le sue eventuali perdite. Secondo quanto appena detto, per gestire il proprio investimento in maniera sicura, i CFD posso essere dotati di limiti e stop: non appena viene raggiunto il  livello scelto dal trader, i limiti chiudono automaticamente la transazione, discorso inverso per lo stop. Questa gestione del proprio investimento, permette al client – prima ancora di iniziare ad operare- di conoscere sia il suo potenziale guadagno massimo, sia quello minimo.

 CFD e la Leva

I CFD sono prodotti che utilizzano una Leva finanziaria. Questo permette tramite una deposizione minima sul mercato, di poter ottenere una esposizione maggiore rispetto al valore del deposto. Dunque una parte viene ceduta dall’investitore, mentre l’altra viene assicurata da un broker: in un operazione di leva 5, ad esempio, chi investe avrà una posizione di 5.000 euro con un’eventuale controvalore di 10.000 euro. Va da se che la leva finanziaria è una tecnica di mercato al quanto delicata, la leva può determinare tanti benefici quanti rischi significativi. Parlando di profitti e perdite, per evitare queste è consigliabile un’ attenta analisi sulla gestione dei rischi in modo da poter monitorare  le diverse posizioni di mercato. Un modo operativo per la gestione dei rischi è lo scegliere limiti e stop prima di iniziare la propria performance d’investimento.

Cos’è l’ Hedging – CFD

Tradotta come “copertura di rischio”, l’ hedging è un tipo di strategia finanziaria utilizzata per effettuare più operazioni di copertura, evitando così i rischi legati ad altri investimenti. Questa viene utilizzata sia da investitori  singoli  -gestione del proprio portfolio azionario-, che da privati o imprese. L’hedging è il metodo più usato dai trader CFD, se qualora questo dovesse perdere valore su un titolo azionario nel proprio portfolio, i CFD potrebbero compensare parte della perdita  tramite posizioni short. Queste operazioni hanno, per rigor di logica, un costo: nel momento in cui il soggetto decide di diminuire il proprio rischio di perdita  -probabilmente dovuto da una posizione aperta- dovrà accettare  la diminuzione di eventuali profitti usati come copertura di rischi per l’appunto.

I CFD: un bilancio

I CFD è sì un prodotto finanziario flessibile al mercato, è come tale la sua operatività non è così semplice come sembri. Il valore della posizione di un trader dipende dai prezzi di mercato, questo vuol dire che il margine di un trader si dovrà, qualora in perdita, adattarsi per compensare il deficit. Qualora non ci dovessero essere abbastanza liquidi nel conto di un trader, è compito del broker chiudere la posizione con discrezione e professionalità. Questo è detto effetto di marginazione ed è un punto di riferimento per molti trader siano essi in erba che professionisti.