Quando, nel tardo pomeriggio dell’8 agosto, da sud-est ho visto alzarsi una colonna di fumo nero, il cuore mi si è stretto. In un attimo, davanti agli occhi, sono passate le immagini più care: i fiori profumati delle ginestre, le orchidee, i piccoli insetti, il canto degli uccelli, il fruscio degli animali del bosco. Poi, il crepitio del fuoco che stendeva un velo di cenere su tutto.
Non ho avuto il tempo di pensare: è stato un istinto profondo a muovermi, il bisogno irrefrenabile di proteggere ciò che sento parte di me. E quando ti muovi così, scopri che non sei solo. Ho incontrato persone come me: volontari con il cuore colmo d’amore per la propria terra, che scendono in campo con forza e convinzione, pronti a dare tutto. Nel fumo e nel fuoco, con le suole delle scarpe consumate, ho visto uomini tenaci e donne coraggiose, arrivati da ogni angolo d’Italia: professionisti, piloti, squadre DOS, dirigenti, forze dell’ordine, carabinieri forestali, tutti uniti verso un unico risultato.
Intorno a noi, le istituzioni hanno lavorato senza sosta: la Regione Campania con la Protezione Civile, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, l’Esercito Italiano, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Parco Nazionale del Vesuvio, la Prefettura di Napoli, i sindaci e gli assessori dei Comuni vesuviani, le Forze dell’Ordine e il Ministero dell’Ambiente. Un lavoro corale che ha permesso di contenere il disastro e proteggere vite, natura e patrimonio.
Ma con il cuore, oggi, voglio ringraziare chi più di tutti mi è stato vicino: Stefano Vergaglia, che da sempre è accanto a me; Gianluca Iovino, per il prezioso contributo cartografico; Giovanni, DOS eccezionale, instancabile domatore del fuoco; i ragazzi dell’associazione Primaurora — Vincenzo, Silvano, Nicola — in prima linea sul campo; Vincenzo Capasso di Let’s do it, con cui abbiamo scongiurato l’evolversi dell’incendio nella Valle dell’Inferno; Salvatore Napodano, amico e politico di inestimabile tenacia; i Carabinieri Forestali tutti, dai dirigenti agli operai; le guide vulcanologiche Stefano ed Elena, con cui ho fatto i primi pattugliamenti; Umberto, per il primo passaggio in moto e l’ultimo intervento tra le ceneri; Vincenzo, che senza suole nelle scarpe ha camminato nel cuore dell’incendio… e la pioggia, che ha posto la parola fine a tutte le fatiche, regalando finalmente una notte tranquilla.
Vesuvio Natura da Esplorare, che ho l’onore di presiedere, prosegue il suo cammino spinta dall’amore per questa terra e dalla determinazione nel portare avanti quelle azioni che da sempre ne rappresentano l’essenza. Siamo una squadra coesa e appassionata, pronta oggi e per sempre a essere al servizio del Vesuvio e della sua natura.
A tutte le persone che sono state accanto a noi, con la presenza o con il pensiero, con l’amore e con il sostegno: grazie, davvero.
Spero di non aver dimenticato qualcuno, ma la stanchezza è tanta, anche se il cuore è più sereno.
Giulia Pugliese
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