Il Ministro russo per le Risorse, Yuri Trutnev, ha recentemente dichiarato che la produzione di petrolio sta calando, a causa dei crescenti costi di estrazione e dei giacimenti difficili da sfruttare. Questo porterà inevitabilmente ad un ulteriore innalzamento dei prezzi, brutte notizie quindi per molti Paesi europei che le risorse energetiche le comprano proprio dalla Russia.
Visto che tra questi paesi c’è pure l’Italia potremmo consolarci almeno col vecchio adagio mal comune mezzo gaudio, ma non è così!
Visto che tra questi paesi c’è pure l’Italia potremmo consolarci almeno col vecchio adagio mal comune mezzo gaudio, ma non è così!
La Svizzera ha infatti firmato un accordo con l’Iran per una fornitura di gas pari a circa 5,5 miliardi di “pieni cubi” l’anno (ad essere onesto non so esattamente quanti siano, ma debbono essere tanti!). Come se non bastasse, in una visita ufficiale a Teheran il Ministro degli Esteri svizzero ha firmato un accordo di rapporti tra Stati per il presente ed il futuro. Di fronte a queste notizie la reazione degli U.S.A. è stata furibonda: in un momento in cui l’Iran dovrebbe essere isolato, la Svizzera è stata accusata di violare le direttive O.N.U. e di mandare un messaggio sbagliato alla Comunità Internazionale. Ma Micheline Calmy-Rey, il Ministro degli Esteri svizzero, ha replicato mettendo al centro della sua risposta una motivazione che le deve essere sembrata molto ragionevole: la difesa degli interessi strategici del proprio Paese.
G.E.
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