L’utilizzo di lampade a basso consumo energetico è sicuramente un ottimo contributo per il risparmio di energia, ma ci si trova a vivere una situazione paradossale se si spende di più e, ancor peggio, se si inquina l’ambiente.
Succede purtroppo in Italia, dove dal novembre 2007 è in vigore una legge che prevede il pagamento di un contributo di 22 centesimi più iva per ogni lampada a basso consumo acquistata. In questo modo, centri di riciclaggio accoglierebbero quei profotti, al fine di evitare una dispersione di sostanze tossiche.
L’uso del modo condizionale non è un errore o un caso, perché purtroppo questo tipo di raccolta differenziata non è ancora partito. E’ questione di tempo, afferma il ministero dell’Ambiente, in attesa di risposte dalla Commissione Europea a cui ha già inviato le norme specifiche per la regolazione del meccanismo di recupero presso i punti vendita. Le case produtrici infatti, sono chiamate a rendersi responsabili non soltanto della crezione ma anche del riciclo: l’eco- contributo servirebbe proprio a finanziare il nuovo onere del produttore.
L’uso del modo condizionale non è un errore o un caso, perché purtroppo questo tipo di raccolta differenziata non è ancora partito. E’ questione di tempo, afferma il ministero dell’Ambiente, in attesa di risposte dalla Commissione Europea a cui ha già inviato le norme specifiche per la regolazione del meccanismo di recupero presso i punti vendita. Le case produtrici infatti, sono chiamate a rendersi responsabili non soltanto della crezione ma anche del riciclo: l’eco- contributo servirebbe proprio a finanziare il nuovo onere del produttore.
F.A.
(www.corriere.it)
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