Monitoraggio dei fiumi italiani: il WWF e “Liberafiumi 2010”

Come stanno i fiumi italiani?

C’è stata molta attenzione per il Lambro nelle scorse settimane, il fiume lombardo in cui era stato sversato petrolio. Grande attenzione mediatica, alla presenza della Protezione Civile e delle promesse delle Autorità a tutti i livelli.

Sembra giusto monitorare anche lo stato di altri fiumi italiani, che certo non se la passano meglio del Lambro. Ad esempo, è di qualche giorno fa la notizia di 22 arresti per lo sversamento di liquami nei Regi Lagni a Caserta.  Il 2 maggio partirà  “Liberafiumi 2010” del WWF e con l’aiuto dei volontari verrà rilevato lo stato dei fiumi italiani: dal Piave al Tagliamento, dall’Arno al Tevere, dal Sarno alle fiumare Calabresi. Anche se la squadra principale per il censimento si è già costituita in tutte le regioni, c’è ancora la possibilità di partecipare come volontari consultando il sito del WWF.

L’iniziativa “Liberafiumi 2010” prevede di verificare, attraverso la compilazione di apposite schede, lo stato delle sponde del fiume, delle zone di esondazione, l’urbanizzazione presente, le situazioni a rischio e lo stato della biodiversità.

I primi risultati del censimento verranno comunicati il 16 maggio, durante la Giornata nazionale delle Oasi. La raccolta dei dati sarà anche l’occasione per fare dei paragoni tra la situazione attuale e quella censita ben nove anni fa durante la prima edizione della campagna.

La situazione dei nostri corsi d’acqua è infatti critica a causa del diffuso dissesto idrogeologico, della non buona qualità delle acque e della progressiva perdita di biodiversità, evidenziata dall’elevato numero di pesci delle nostre acque interne in pericolo di estinzione. Infatti, uno speciale focus sarà poi riservato ai pesci, quale componente rappresentativa della biodiversità degli ecosistemi d’acqua dolce e, per ogni tratto censito, verrà identificata la comunità ittica presente per evidenziare le specie più a rischio e le azioni che si dovrebbero mettere in campo per la loro tutela.

Tra i fiumi sotto la lente del WWF ci saranno:

Adda (Lombardia)
Piave (Veneto)
Savio (Emilia Romagna)
Arzino e Tagliamento (Friuli Venezia Giulia)
Magra (Liguria)
Arno (Toscana)
Alto Tevere (Umbria)
Tevere, Aniene, Melfa (Lazio)
Sangro e Sagittario (Abruzzo)
Biferno (Molise)
Volturno (Campania)
Ofanto (Puglia)
Agri (Basilicata)
Fiumara di Amendolea, Angitola e Fiumara Reschia (Calabria)
Oreto e Foci della Sicilia Sud Orientale (Sicilia)
Rio Mannu (Sardegna)

Fra i fiumi c’è anche il Volturno, in provincia di Caserta. Se ne occuperà il WWF “Agro Aversano-Napoli nord e Litorale Domizio”.